ICCG – scrive in una nota – è lieto di annunciare i risultati del concorso fotografico “Gli impatti dei cambiamenti climatici in Italia. Fotografie del presente per capire il futuro”. Alla sua prima edizione, il concorso ha raccolto nel suo periodo di apertura, dall’8 marzo al 16 maggio 2017, oltre 90 scatti realizzati da fotografi professionisti ed amatoriali italiani che hanno dimostrato interesse a contribuire alla diffusione di testimonianze concrete degli impatti dei cambiamenti climatici sul territorio italiano.
I risultati del concorso sono stati resi noti il 29 settembre 2017 in occasione dell’evento di premiazioneorganizzato, in collaborazione con l’Università Ca’Foscari Venezia, nella cornice di Venetonight 2017, la Notte Europea dei Ricercatori. L’autore della foto vincitrice è stato premiato dal direttore ICCG e Presidente della Giuria, Prof. Carlo Carraro, con un buono Amazon del valore di 500 euro.
Le foto pervenute sono state valutate dalla giuria del concorso, composta da:
- Carlo Carraro, Direttore, ICCG; Presidente della Giuria del concorso; Professore di Economia Ambientale, Università Ca’Foscari Venezia
- Laura Brunetti, Responsabile Comunicazione e Relazioni Esterne, Fondazione Eni Enrico Mattei
- Francesca Camilla Bruno, Ingegnere Ambientale e Fotografa Professionista
- Stefano Caserini, Docente di Mitigazione dei Cambiamenti Climatici, Politecnico di Milano
- Barbara Zanon, Fotogiornalista.
Le fotografie più significative sono state incluse in un volume curato da Carlo Carraro e Alessandra Mazzai e pubblicato da Edizioni Ca’Foscari in edizione cartacea e ebook (quest’ultima gratuita). Sarà data notizia della disponibilità della pubblicazione tramite i canali di comunicazione ICCG.
FOTO VINCITRICE
“Il silenzio”, di Mauro Coruzzolo (in copertina)
Spiaggia dopo una bomba d’acqua che l’ha improvvisamente travolta. Tra i detriti della mareggiata, tre rami infilati per gioco nella sabbia sembrano quasi un monumento all’importanza di ciò che ci circonda. Un silenzio assordante avvolge tutto, la natura si calma.
Motivazione della giuria
“È sempre più chiara la relazione tra cambiamenti climatici ed aumento in frequenza e intensità di eventi meteorologici estremi, che includono grandi siccità, ondate di calore, piogge torrenziali, trombe d’aria, uragani… “Il silenzio” ben rappresenta le conseguenze di uno di tali eventi, richiamando la forza e la potenza distruttrice che gli eventi climatici estremi possono avere sugli insediamenti umani. Un’immagine drammatica e al contempo poetica che fa riflettere sulle conseguenze di una cura insufficiente del nostro pianeta. Un ritardo nell’azione che, nel silenzio, lascia le sue inequivocabili tracce”.
L’immagine sarà utilizzata come copertina del dossier fotografico che sarà presentato in occasione di convegni ed eventi istituzionali.
MENZIONI SPECIALI DELLA GIURIA
“Piena del fiume Po”, di Luca Zonari Canè
Abitando a qualche centinaio di metri dal fiume Po, dalla mia nascita assisto a piene più o meno preoccupanti, dato che il mio paese è 4 metri sotto il livello dell’acqua. Ma da molto tempo, non ci sono più solo le due piene in corrispondenza delle piogge di novembre e del disgelo di aprile. Da diversi anni, sempre più spesso assisto a frequenti piene, anche a frequenza mensile, o alla loro totale assenza.
L’irregolarità meteorologica e la mancata manutenzione del bacino del grande fiume causano disordine nel suo originale equilibrio.
Motivazione della giuria
“Modifiche nella distribuzione, nell’intensità e nella durata delle precipitazioni influiscono sullo stato dei fiumi, con effetti che includono l’aumento dei periodi di esposizione al rischio di siccità ed alluvioni [Castellari et al., 2014a].
Come emerge dallo studio “Scenari di cambiamenti climatici nel periodo 2021-2050: quale disponibilità idrica nel bacino del fiume Po?” [Vezzoli et al., 2016], nei prossimi decenni la disponibilità idrica del fiume Po diminuirà in estate, al contrario della frequenza degli eventi di piena, che aumenteranno.
La foto rappresenta una testimonianza importante di un impatto dei cambiamenti climatici sul territorio italiano già verificabile e destinato ad aumentare.
La fotografia è apprezzata per l’originalità del suo punto di vista: in parte sommerso dall’acqua, l’obiettivo è nella posizione di chi osserva le conseguenze dei cambiamenti climatici “da dentro”, di colui che le sta vivendo e non solamente documentando da osservatore esterno.
L’immagine, inoltre, non risulta minacciosa ma, nella sua luce, ottimista, quasi a ricordare che le soluzioni esistono e sono ancora alla nostra portata”.
“C’era una volta la siccità”, di Giuseppe Domenico Virzì
Il film “Johnny Stecchino”, fra il serio e il faceto, individuava nella siccità una piaga della Sicilia. Ed in effetti, un tempo, sull’isola pioveva poco.
Da una decina d’anni, questa terra è martoriata da temporali improvvisi ed estremamente violenti che hanno portato morti e devastazioni (si pensi all’alluvione del 2009, che comportò la perdita di oltre 28 vite in provincia di Messina). La foto ritrae un temporale tanto improvviso quanto violento che, pochi minuti dopo aver effettuato lo scatto, ha investito in pieno l’autore.
Motivazione della giuria
“Negli ultimi sette anni, la Sicilia ha contato oltre 25 eventi tra alluvioni e trombe d’aria [Legambiente, 2017], con impatti in termini di vite umane, oltre che economici. Una parte significativa dell’Italia meridionale è classificata a rischio di desertificazione e diverse regioni del Nord e del Centro mostrano condizioni preoccupanti [Castellari et al., 2014b].
Gli eventi alluvionali, l’entità delle cui conseguenze dipende da una combinazione di fattori climatici e umani, convivono in Sicilia con tale rischio. Siccità e inondazioni contribuiscono a danneggiare, assottigliare e impoverire, fino alla distruzione, il substrato fertile dei suoli e a intensificare il degrado complessivo del territorio [Castellari et al., 2014b].
La fotografia illustra il contrasto tra i due elementi che risultano essere centrali nella sua didascalia, e che riguardano il tema degli impatti dei cambiamenti climatici sulla regione siciliana: acqua e terra, inondazioni e siccità. Senza dimenticare che questi fenomeni non rappresentano una minaccia di per se stessi, ma solamente nel momento in cui incontrano l’uomo e la sua vulnerabilità, aumentata dalla forte antropizzazione che riduce la resilienza delle nostre società”.