“I cambiamenti climatici ci impongono una trasformazione del modo di vivere e di produrre, di intendere il nostro rapporto con l’ambiente. Se non sapremo tutelare le nostre risorse, a partire dall’acqua, accresceremo le disuguaglianze del mondo e determineremo nuove guerre. E’ nel rapporto spesso sbagliato ed egoista tra l’uomo e l’ambiente che si annidano i rischi e le tentazioni di nuovi fascismi. Papa Francesco, con la sua Enciclica, non ha mai smesso di ricordare l’importanza dell’ambiente per scongiurare i conflitti”.
Lo ha detto il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, intervenendo all’istituto Alcide Cervi di Gattatico (Reggio Emilia) alla Summer School “Emilio Sereni”. “Siamo davanti – ha detto Galletti – a un cambiamento epocale: non volerlo gestire e non avere gli anticorpi per farlo significa soccombere. Serve la disponibilita’, anche economica, di investire ad esempio in Africa e non colonizzare, esportando tecnologia e innovazione. Siamo chiamati ad assumerci la nostra responsabilita’ di Paesi industrializzati, l’accordo di Parigi dice questo. Gli scienziati – conclude Galletti – ci dicono che se continuiamo con questo grado di inquinamento al 2100 il Pianeta sara’ sconvolto, con desertificazione, scioglimento dei ghiacciai e sparizione di suolo. I primi sintomi li vediamo gia’ oggi: questo 2017 e’ stato considerato eccezionale tra siccita’ e incendi, ma questa condizione e’ destinata a diventare la normalita'”.