Inquinamento: la plastica finisce anche nel sale marino

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La plastica che inquina gli oceani rischia di finire sulle nostre tavole non solo attraverso i pesci che la inghiottono, ma anche attraverso il sale. Diversi studi hanno infatti dimostrato la presenza di microplastiche nel sale marino che viene usato in cucina. L’ultimo è stato realizzato dalle universita’ di New York a Fredonia e del Minnesota, che lo hanno mostrato in anteprima al Guardian.

Nell’indagine – spiegano – i ricercatori hanno ricercato la presenza di plastica in sale, birra, e acqua potabile. Hanno analizzato 12 tipi di sale, tra cui 10 tipi di sale marino, arrivando a calcolare che ogni americano ingerisce in media 660 particelle di plastica ogni anno. E la cifra, rilevano, potrebbe essere superiore, poiche’ i dati delle autorita’ sanitarie mostrano che la stragrande maggioranza degli statunitensi consuma piu’ sale di quanto raccomandato.

La plastica e’ “onnipresente, nell’aria, nell’acqua, nei pesci che mangiamo, nella birra che beviamo. E’ ovunque”, ha detto Sherri Mason, a capo della ricerca. Lo studio statunitense segue a quello pubblicato ad agosto da un team di ricercatori spagnoli e condotto su 21 tipi di sale da cucina, ognuno dei quali risultato contaminato dalla plastica.

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