A Livorno la criticità principale resta legata al grosso quantitativo di materiale che si è accumulato con l’alluvione per le strade e nelle aree private, comprendente tre diverse tipologie di rifiuti: carcasse di auto, detriti come tronchi, canne e vegetazione, e materiale di risulta dell’abbattimento di muri.
Il dato è emerso dall’ultima riunione dell’unità di crisi. Le aree di raccolta e stoccaggio attivate ad hoc dal Comune potrebbero non essere sufficienti a ospitare tutto il materiale portato dai cittadini anche grazie al supporto dei volontari, per questo l’ufficio ambiente sta predisponendo nuove zone adibite a questo scopo. Buone notizie invece sul fronte della viabilità, dalla tarda mattina è tornata infatti ad aprire la variante Aurelia nel tratto di 6 chilometri in direzione sud che ha consentito di smaltire la circolazione in quella zona.
Nel pomeriggio è previsto che riaprano anche altri due tratti di strada, quello che va da Montenero verso Livorno nord e, successivamente, quello che da Montenero porta al Maroccone. Restano chiusi invece i ponti di via di Popogna e di via di Collinet perché non ancora agibili. In queste ore stanno arrivando in Comune richieste di privati che mettono a disposizione i loro immobili dove i cittadini potrebbero momentaneamente ricoverare la mobilia e il materiale interessato dall’alluvione in condizioni di non essere scartato e in attesa di ripristino.
Nelle prossime ore saranno adottate soluzioni anche in relazione a questa ipotesi. Il prossimo briefing è in programma per domani, mercoledì 13, alle ore 14. Procede ininterrottamente, intanto, l’attività di ricezione delle chiamate di intervento e supporto presso il Coc, la sala operativa della Protezione Civile del Comune di Livorno, dove è attivo il numero 0586 824000.Oltre ai tecnici comunali e al personale della Polizia Municipale, le postazioni della sala operativa vedono all’opera i coordinatori delle associazioni di volontariato impegnate nella Protezione Civile: Svs, Croce Rossa di Livorno, Cisom (Ordine di Malta), Infermieri Cives, Radio Club Fides, Associazione Nazionale Carabinieri, Associazione Nazionale Polizia di Stato.
Complessivamente queste associazioni hanno gestito e smistato 250 richieste di intervento da parte di famiglie, negozi e pubblici esercizi per locali allagati, presenza di fango e detriti, alberi pericolanti, richieste di idrovore, tira acqua e altre attrezzature. I volontari della Misericordia, invece, hanno svolto attività di supporto direttamente dalle loro sedi di Montenero e Antignano, quindi nel cuore delle zone colpite dalla calamità, operando complessivamente con 80 volontari, 16 mezzi e due pompe idrovore. Hanno effettuato 250 interventi al giorno tra soccorsi, verifiche e supporto alla popolazione da Collinaia ai Tre Ponti. Da ieri, in Collinaia, hanno istituito un centro di coordinamento con distribuzione di viveri e generi di prima necessità, oltre a una postazione di primo soccorso per volontari e cittadini.