Le comunità native di Cuninico ed Espinar, nella regione amazzonica e andina del Perù, non hanno adeguate cure mediche e – si legge in un Comunicato Stampa – il governo del Perù sta dimenticando la salute di centinaia di nativi le cui uniche fonti d’acqua sono contaminate da metalli tossici: lo denuncia uno studio dell’ong Amnesty International.
La denuncia è riportata nella nuova ricerca dal titolo “Uno stato tossico” che raccoglie le testimonianze delle comunità locali e le prove del mancato intervento del governo.
“Da decenni, i nativi del Perù sono trattati come cittadini di seconda classe – ha dichiarato in una nota ufficiale Salil Shetty, segretario generale di Amnesty International –. Il fatto che le autorità peruviane abbiano deciso di fare molto poco a fronte delle prove sull’esposizione di centinaia di nativi a metalli tossici non solo è crudele ma costituisce una violazione del diritto alla salute“.
COMUNITÀ NATIVE DEL PERÙ: LE TESTIMONIANZE
I nativi della comunità di Cuninico, nella regione amazzonica del paese, hanno riferito ai nostri ricercatori che nel 2014 l’acqua fluviale e il pesce, da cui la comunità dipende, hanno iniziato ad avere uno strano odore. Le donne incontrate hanno raccontato di avere crampi allo stomaco, bruciore alle vie urinarie, irritazioni cutanee e aborti. I loro figli presentano molti sintomi analoghi e a scuola non riescono a rimanere concentrati.
Uno studio eseguito nel 2014 dall’Autorità regionale per la salute (Diresa) ha rivelato che i livelli di alluminio e di idrocarburi da petrolio nelle acque di Cuninico eccedevano quelli ammessi per il consumo umano. L’esito di un’altra analisi delle acque realizzata nel 2017 non è stato ancora reso pubblico.
Nel 2016 uno studio del ministero della Sanità peruviano ha reso noto che più della metà dei residenti della comunità aveva livelli anormali di mercurio nel sangue e che livelli allarmanti di cadmio e piombo erano stati rinvenuti anche nei bambini. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, l’esposizione al mercurio e al piombo può causare gravi problemi di salute e danni irreversibili allo sviluppo fetale.
Conny Llerena Trujillo, una donna di Cuninico, ha denunciato che suo figlio ha iniziato ad avere l’orticaria dopo tre mesi di vita, quando la madre gli fece per la prima volta il bagno nel fiume. Esami medici hanno confermato la presenza di piombo nel sangue del neonato, così come nel 65 per cento degli appartenenti alla comunità cui è stato fatto il prelievo.
COMUNITÀ NATIVE DEL PERÙ: DOV’È IL GOVERNO?
La risposta dello stato peruviano è stata ampiamente inadeguata. Nonostante nel 2017 il governo abbia proclamato lo stato d’emergenza per la salute pubblica, non è stato preso alcun provvedimento per fornire cure mediche alle comunità colpite e rimediare alla contaminazione delle acque, individuando anche l’origine della contaminazione.
Le comunità sono costrette a raccogliere l’acqua piovana per il loro consumo domestico e a bere quella contaminata del fiume quando le piogge sono insufficienti.
L’ambulatorio medico più vicino a Cuninico è a un’ora e mezza di distanza se si percorre con un’imbarcazione veloce e non ha in servizio specialisti in grado di curare persone esposte a metalli tossici.
Nella provincia di Espinar, situata nella regione andina, la situazione è similmente preoccupante.
Studi condotti dalle autorità statali hanno rilevato che alcune comunità di Espinar sono state collettivamente esposte a metalli pesanti e ad altre sostanze chimiche e che le loro uniche fonti d’acqua sono contaminate.
Le donne della comunità di Espinar lamentano costanti mal di testa, dolori allo stomaco, diarrea, bruciore agli occhi, difficoltà respiratorie e problemi ai reni.
Carmen Catalina Chambi Surco ha raccontato che quattro dei suoi sei sigli sono ammalati. Uno di loro è nato con un orecchio chiuso e a un altro è stata rimossa una cisti da un polmone. Carmen ha dolori cronici ai polmoni, ha perso l’udito da un orecchio ed è stata operata di calcoli epatici.
Uno studio condotto nel 2010 dal Centro nazionale per la salute nel lavoro e la tutela della salute ambientale ha rilevato che quasi tutti i membri delle comunità che erano stati sottoposti a esami avevano presenza di piombo, cadmio, mercurio o arsenico nel sangue. La prolungata esposizione a questi metalli tossici è causa conclamata di una serie di problemi cronici di salute tra cui perdita di memoria, infertilità, perdita della vista, diabete, disfunzioni epatiche e renali e cancro.
Lo stato peruviano è venuto ampiamente meno al suo obbligo di proteggere le comunità di Espinar e garantire il loro diritto alla salute.
“Invece di chiudere gli occhi di fronte alla disperata sofferenza delle comunità native, le autorità peruviane le stanno mettendo in pericolo. Chiediamo loro di assicurare che le comunità di Cuninico e di Espinar abbiano accesso ad acqua pulita e di individuare e affrontare le cause della contaminazione“, ha concluso Shetty.