Salute, Molinette: trapiantati a Torino 2 fegati da Lituania e Grecia

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Il trapianto di fegato all’ospedale Molinette di Torino oltrepassa i confini dell’Italia e diventa internazionale, e anche per questo motivo il Centro si conferma il primo dell’Unione europea. Per la prima volta in pochi giorni sono stati trapiantati due fegati provenienti addirittura dalla Lituania e dalla Grecia. Grazie al lavoro del Centro nazionale trapianti (attraverso la rete informativa detta ‘Porta europea’), del Coordinamento trapianti della Regione Piemonte (diretto dal professor Antonio Amoroso) e del 118, sono stati organizzati viaggi, trasporti ed interventi chirurgici.

Il primo donatore – si legge in una nota – è stato un bimbo di due anni, deceduto a Kaunas in Lituania per un incidente stradale. L’équipe del Centro trapianti di fegato universitario dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, diretta dal professor Mauro Salizzoni coadiuvato dal professor Renato Romagnoli, ha prelevato l’organo in Lituania e lo ha trapiantato a Torino su un ricevente idoneo, in attesa urgente di trapianto. Si tratta di una bimba di quasi due anni della provincia di Cuneo, compatibile con l’organo donato sia per gruppo sanguigno sia per dimensione corporea. La bimba era affetta da una rara e gravissima malformazione cistica delle vie biliari, con evoluzione del fegato in cirrosi. Era già stata operata in precedenza per un’ernia diaframmatica congenita e le era stato asportato un ovaio per una lesione calcifica. L’intervento è stato complesso proprio per la situazione anatomica addominale. Infatti è durato ben 14 ore. E’ tecnicamente riuscito ed ora la piccola paziente è ricoverata in terapia subintensiva, con un decorso post-operatorio regolare. Il secondo trapianto di fegato ‘straniero’ è avvenuto domenica. La donatrice è una ragazzina di 14 anni di Atene, anche lei morta per un incidente stradale. L’organo è stato trapiantato su un uomo di 55 anni della Costa d’Avorio e residente a Torino, affetto da cirrosi virale con epatocarcinoma. Un trapianto internazionale nel vero senso della parola, considerate le origine del ricevente e la provenienza dell’organo. L’intervento è durato sei ore. Il paziente è ora ricoverato in terapia intensiva (diretta dal dottor Pier Paolo Donadio). E proprio stamattina è in corso l’ennesimo trapianto di fegato. Il numero 104 del 2017 e 3018 dall’inizio dell’attività del Centro. Ma in questa occasione il donatore è italiano e ha perso la vita a Torino.

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