”Mi devono ammanettare se vogliono cacciarmi: dalla mia casa mi porteranno via solo da morta”. Giuseppa Fattori, 95 anni tra due mesi, sfollata nella casetta di legno che i familiari le hanno fatto costruire in un terreno di loro proprieta’ a San Martino di Fiastra, ma sfrattata per abusivismo, lo ha ripetuto agli oltre 100 manifestanti che oggi si sono ritrovati davanti alla casetta, per darle sostegno.
Terremotati dei comitati La terra trema noi no, Io non crollo, Salviamo Peppina, e semplici cittadini. La Regione intanto ipotizza una sanatoria. ”Se dovessero demolire questa casetta allora dovrebbero abbatterle tutte quelle abusive in giro per l’Italia – ha detto la figlia Gabriella Turchetti -, ma io non denuncero’ situazioni simili a quella di mia madre, non faccio la spia e non scateno una guerra tra poveri, una guerra tra persone che come noi stanno soffrendo”.
”Quello che serve e’ una legge straordinaria” aggiunge Diego Camillozzi, del comitato La terra trema noi no. ”Anche io sto con Peppina – ribadisce il sindaco Claudio Castelletti – e faro’ tutto cio’ che e’ in mio potere per impedire che venga spostata. Pero’ la legge va rispettata. La denuncia dei carabinieri forestali me la sono ritrovata sul tavolo. E non si possono concedere deroghe laddove c’e’ un reato”.
Il punto, spiega il sindaco, e’ che sull’area ”c’e’ un vincolo paesaggistico del Parco dei Sibillini, l’80% del territorio di Fiastra ricade nel Parco. Solo un decreto legislativo puo’ ovviare al problema. Il caso e’ stato segnalato ai parlamentari, bisogna fare un decreto, e non solo per Peppina ma per gli abusi in generale sulle aree edificabili”.
Per la Regione, lo ha ribadito oggi in una nota l’assessore alla Protezione civile Angelo Sciapichetti, ”una sanatoria resta l’unica soluzione logica e praticabile, visto che l’area e’ edificabile, cosi’ come ci ha detto il sindaco. Abbiamo chiamato i familiari della signora Peppina per rassicurarli. Nessuno togliera’ la vecchietta dalla sua struttura provvisoria. Il consulente giuridico tecnico della Presidenza della Regione sta gia’ analizzando le pratiche e domani sara’ sul posto per un sopralluogo insieme al sindaco”.
”Mia mamma sara’ pure disperata, ma e’ tutto tranne che depressa – sottolinea la figlia -, e’ lucida e determinata, sa esattamente cosa vuole. E quello che vuole e’ restare a San Martino”, vicino alla sua casa vera, resa inagibile dalle scosse del 30 ottobre scorso. La 95enne e’ oggi l’unica abitante della frazione, abbandonata da tutti dopo il Terremoto. ‘
‘Ma non soffre di solitudine – assicura Gabriella Turchetti -, ne soffriva semmai quando e’ stata costretta a vivere a casa mia e di mia sorella. Diceva di sentirsi in una prigione dorata. A San Martino aveva le sue relazioni sociali, il postino, il parente di Camerino, l’addetto all’orto, la badante”. Badante che pero’ non puo’ piu’ entrare nella casetta dopo la notifica del sequestro, come del resto l’infermiera: solo il genero dell’anziana ha un permesso di accesso provvisorio. ”Mia madre dovra’ uscire fuori di casa alle sette del mattino per farsi fare il prelievo di sangue. I vincoli paesaggistici – conclude la figlia – stanno opprimendo la gente”.