Le immagini del crollo della Basilica superiore di San Francesco ad Assisi in quel 26 settembre 1997 hanno fatto il giro del mondo e a distanza di 20 anni le televisioni continuano a proporle. Prima il crollo della volta, poi la nuvola di polvere, le urla disperate, la morte di due frati e due tecnici della Soprintendenza alle Belle arti: immagini che erano state catturate dalla telecamera di Paolo Antolini, allora giovane teleoperatore di Umbria Tv. Venti anni dopo Antolini, ancora tecnico di studio della stessa emittente umbra, ripercorre, con l’ANSA, quegli attimi.
“Ci trovavamo all’interno della Basilica – ricorda Antolini – per filmare alcuni lievi danni causati dal sisma della notte precedente, all’improvviso, alle 11.40, la grande scossa. Avevo la telecamera in spalla, d’istinto pigiai play, mi girai verso l’uscita dove la luce era migliore e ripresi tutto”. “Dal crollo – ricorda ancora Antolini – si sprigiono’ una grande nuvola di polvere che in pochi secondi saturo’ l’aria all’interno della Basilica, al punto che fui costretto a mettermi una maglia sulla bocca per non soffocare”. Il cameraman descrive nel dettaglio ogni istante, anche la scelta ripensata di uscire. “Che mi salvo’ la vita – dice – perche’ pochi momenti prima della scossa stavo guadagnando la via dell’uscita, ma decisi di tornare sui miei passi per coprire altre immagini, mi fermai nell’unico punto in cui non ci furono crolli”.
Antolini a quelle immagini, malgrado le avesse lui stesso girate, non si e’ mai abituato, “anche se col passare degli anni non ho piu’ i brividi di un tempo“. Venti anni dopo molto e’ cambiato nella professione del cineoperatore. “Oggi – dice Antolini con una punta di ironia – sono diventati tutti cameraman grazie agli smartphone, ma un consiglio lo voglio dare: siate sempre pronti a spingere play”.