Il 2017 è stato l’anno degli uragani. Prima Harvey, poi la terribile Irma, seguita da Jose e Maria: i Caraibi e una parte degli Stati Uniti sono stati devastati da fenomeni estremi senza precedenti.
Come spiega Bob Henson del Weather Underground: “Questa stagione è senza dubbio al di sopra della media. E, va ricordato, la stagione degli uragani termina a fine novembre, quindi c’è tutto il tempo perché i valori fin qui registrati aumentino“.
Il 2017 è stato un anno fuori dal comune dal punto di vista degli uragani per diversi fattori. Innanzitutto il grande numero di tempeste tropicali: ben 13 in questa stagione degli uragani, iniziata a giugno e che si concluderà a novembre, se entro tale data se ne formeranno altre due si eguaglierà il record del 1851.
In secondo luogo la potenza: tutti e quattro gli uragani hanno raggiunto almeno la categoria 4 nella scala Saffir-Simpson che va da 1 a 5. Tre di questi uragani, oltretutto, hanno investito la stessa regione di spazio nel giro di tre settimane: Irma, Jose e Maria sono infatti passati al di sopra dei Caraibi nord-orientali.
Quello che colpisce e che rende questa una stagione da record, oltre la frequenza delle tempeste (13, ndr), è che ben 7 si sono trasformate in uragani e oltretutto, in una combinazione tra frequenza e forte intensità: sei tempeste in un mese, che hanno generato quattro uragani, due di categoria 4 e due di categoria 5.
Il record, negativo, riguarda anche i danni, in quanto si stima che “sarà quasi certamente la stagione che ha causato il maggior numero di danni agli Stati Uniti”. Secondo le stime di AccuWeather, Harvey e Irma hanno causato danni per 290 miliardi di dollari, più di Katrina che nel 2005, insieme agli altri uragani della stagione, aveva causato danni per 143 miliardi di dollari.
La questione adesso è: sarà sempre così da adesso in poi o è stata un’annata eccezionale? Cosa dovremo aspettarci? Il riscaldamento globale in che misura influisce ad aumentare la potenza degli uragani? La situazione non va in alcun modo sottovalutata, sia dal punto di vista climatico che dal punto di vista umano, e gli esperti sono già al lavoro.