Nell’imminenza di quello che si preannuncia come un potenziale impatto devastante dell’uragano Irma, tra oggi e domani ad Haiti e in Repubblica Dominicana, in queste ore la popolazione si sta organizzando con ordine, anche se resta grave preoccupazione per le diverse aree che non si sono ancora riprese dai gravissimi danni causati dall’uragano Matthew dell’anno scorso.
E’ quanto riferisce l’Ong Oxfam che ha operatori sul posto. Gli scaffali nei supermercati del nord di Haiti sono ormai vuoti e molte persone dalle aree costiere sono state evacuate nell’entroterra e ospitate in scuole ed edifici pubblici. A Cap-Haitien – la seconda citta’ di Haiti con 280.000 abitanti – le squadre di Oxfam sono gia’ al lavoro con le autorita’ per collaborare all’evacuazione, con l’obiettivo di mettere in salvo piu’ persone possibile. Il governo ha preparato 793 rifugi temporanei in sette dipartimenti e, insieme a Oxfam e ad altre agenzie, sta cercando di evacuare il maggior numero possibile di persone dalla costa.
“Molte persone ad Haiti e in Repubblica Dominicana sono purtroppo abituate all’impatto di tempeste di questa portata e nessuno sembra eccessivamente spaventato, – spiega Gabriele Regio, responsabile degli interventi di Oxfam Italia tra Haiti e Repubblica Dominicana – ma alcune aree del paese non si sono ancora completamente riprese dall’uragano Matthew dell’anno scorso e ora devono affrontare il terrificante impatto di Irma. Mentre molti si stanno spostando dalle aree a rischio alcune famiglie, tuttavia, hanno deciso di non evacuare e rimanere dove sono, temendo di perdere i loro beni e la loro casa. In Repubblica Dominicana secondo il primo report emesso dal Centro di Operazione per l’Emergenza, alle 6:00 di stamani si contavano gia’ 5 mila persone evacuate in modo preventivo”.
Il team di Oxfam a Cap-Haitien e’ gia’ pronto a intervenire per riparazioni di emergenza sulle strutture idriche e sanitarie, in coordinamento con le agenzie del Ministero dei Lavori Pubblici.
“In questo contesto inoltre una delle maggiori preoccupazioni, potrebbe essere l’esplosione di focolai di colera, per adesso sotto controllo, qualora le infrastrutture idriche e sanitarie dovessero essere distrutte. In questo scenario un tempestivo intervento per la distribuzione di acqua potabile e kit igienico-sanitari nelle prime ore dall’impatto sara’ determinante – continua Regio – Temiamo che mezzo milione di persone possano essere colpite da Irma nel meno grave degli scenari. Numero che potrebbe salire fino a 3 milioni nel peggiore dei casi”.
Un contesto di grave tensione quindi per cio’ che potrebbe succedere nelle prossime ore. Soprattutto ad Haiti. A Cap-Haitien, ad esempio coesistono aree con costruzioni ben consolidate assieme ad aree composte da baraccopoli, molto piu’ vulnerabili, anche vicino alla costa. “I danni che potrebbero essere causati dai venti e dalle onde sarebbero devastanti per gran parte di questa citta’ e per le citta’ circostanti – conclude Regio – La poverta’, la conformazione geografica e ambientale di Haiti rendono le persone estremamente vulnerabili alle inondazioni e alle frane”. Oxfam ha mobilitato gli aiuti di emergenza in cinque localita’ in tutto il paese, tre delle quali nelle aree settentrionali che saranno piu’ esposte all’impatto dell’uragano. A Cap-Haitien, Ouanaminthe, Anse-Rouge e Gonaives sono gia’ state mobilitate quattro squadre, composte da almeno cinque specialisti in emergenza. Oxfam ha anche nove squadre di risposta al colera pronti ad intervenire immediatamente. Anche in Repubblica Dominicana e a Cuba squadre di specialisti di Oxfam si stanno preparando a rispondere all’emergenza.