“L’uragano Irma, uno dei più violenti cicloni tropicali mai generati, dalla zona nord-orientale dei Caraibi si sta dirigendo verso la Florida. Al momento è classificato nella categoria 5, la più alta, della scala Saffir-Simpson, che ordina gli uragani in cinque categorie sulla base sull’intensità dei venti al suolo.
Si tratta di una scala viene utilizzata per descrivere gli uragani che si formano sull’Atlantico e sul Pacifico settentrionale e fornisce anche indicazioni sui possibili danni, dalle alluvioni alle frane. Per tutte le altre zone, dove questi violenti fenomeni meteorologici si chiamano cicloni o tifoni, vengono adottate scale di tipo diverso.
Gli uragani che rientrano nella categoria 5 della scala Saffir-Simpson, quella di Irma, sono accompagnati da venti che soffiano a velocita’ superiori a 252 chilometri orari. Gli effetti sono catastrofici, fino alla distruzione delle costruzioni che si trovano a ridosso delle coste, alberi sradicati e spezzati, isolamento di intere zone. L’ultimo uragano di questa categoria e’ stato Felix, che alla fine dell’agosto 2007 si e’ abbattuto sulle coste di Caraibi e Venezuela. Era stato preceduto si nemmeno due settimane da Dean, che aveva seminato distruzione dalle Antille alla costa sud-occidentale degli Stati Uniti. Prima di allora, l’ultimo uragano di categoria 5 era stato Andrew, del 1992, preceduto nel 1988 da Gilbert.
Il livello piu’ basso della scala Saffir-Simpson, la categoria 1, corrisponde a venti che raggiungono velocita’ comprese fra 119 e 153 chilometri l’ora, in grado di provocare danni seri ma non catastrofici. La categoria 2, che corrisponde a venti che vanno da 155 a 177 chilometri orari, corrisponde a danni estesi, con raffiche in grado di danneggiare tetti e moli. Nella categoria 3 rientrano gli uragani accompagnati da venti che soffiano a velocita’ comprese fra 178 e 208 chilometri orari, in grado di procurare danni devastanti, compresi danni strutturali agli edifici e inondazioni. Gli uragani di categoria 4, infine, possono provocare danni catastrofici, accompagnati da venti che soffiano a velocita’ comprese fra 209 e 251 chilometri orari. Un’energia tale da provocare crolli e alluvioni, sradicare alberi o spezzarne tronchi e rami, danneggiare le linee elettriche e isolare intere aree. L’ultimo e’ stato Harvey, che ha imperversato dal Nicaragua fino alla Louisiana e al Texas dal 17 agosto al 2 settembre 2017.”