Emergenza smog, l’esperto: “E’ dannoso, ma chiudere le finestre è inutile”

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“Le polveri sottili, in quanto tali, riescono a penetrare ovunque. Nessun protocollo prevede che, per limitare gli effetti dello smog, si debbano tenere le finestre chiuse“. Lo afferma all’ANSA il professor Maurizio Prota, primario di Pneumologia all’ospedale Mauriziano di Torino, secondo il quale l’emergenza di questi giorni, che ha portato al blocco delle auto diesel fino all’Euro 5, andrebbe affrontata con “provvedimenti piu’ strutturati e globali”.

Gli studi hanno ampiamente dimostrato che l’esposizione alle polveri sottili puo’ essere dannosa – aggiunge -. E’ documentato che al mondo ci siano circa 12milioni di morti premature per effetti inquinanti e che circa 1,4 milioni di queste morti sono in Europa“. Il problema riguarda in particolare i bambini, gli anziani e le persone affette da malattie croniche. E a preoccupare non sono soltanto i livelli di Pm10, “che se inalate – spiega Prota – si fermano alle vie aeree maggiori”. Piu’ rischiose, prosegue, sono “le Pm2.5 che, piu’ fini, raggiungono i torrenti circolatori e possono diventare dannose per cuore, cervello e quant’altro”.

Cosa fare, dunque, per prevenire le conseguenze di una esposizione alle polveri sottili? “Non spetta a me dire se le auto debbano circolare o meno, per cui recepisco la domanda in senso tecnico – precisa il professor Prota – ma in certe situazioni dei provvedimenti piu’ strutturati, un pochino piu’ globali come hanno iniziato a fare alcuni Paesi del Nord Europa, probabilmente portano a dei risultati maggiori. Focalizzare solo l’attenzione sulle auto qualche risultato lo puo’ portare, ma non e’ certo quello che si vuole ottenere se vogliamo difenderci dalle polveri sottili”. L’emergenza attuale, al momento, non ha determinato un aumento di accessi al pronto soccorso. “E’ probabile che sia aumentato il numero delle visite domiciliari – conclude -; per capire le conseguenze della ‘tempesta perfetta’ di questi giorni bisognera’ aspettare tre o quattro settimane”.

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