L’emicrania cronica è una patologia altamente invalidante per chi ne soffre per la sua frequenza e continuità.Con questo termine si indica un mal di testa che si presenta da almeno 3 mesi per più di 15 giorni al mese. Tanti i fattori di rischio: sesso (le donne comprese tra i 35 e i 45 anni sono più soggette), obesità, eventi stressanti (es. lutti, traslochi, problemi familiari o lavorativi), ipertensione arteriosa, abuso di alcol, abuso di farmaci, eccessivo uso di caffè e cioccolato, cambiamenti climatici, digiuno, variazini ormonali, eccessivi sforzi fisici, alterazione del ritmo sonno-veglia, compreso il jet-lag e c’è chi parla di una causa ereditaria, di una predisposizione genetica alla patologia che varia dal 34 al 51%. Tra i sintomi di un’emicrania cronica: dolore unilateale, nausea e vertigini, irritabilità, stanchezza oculare, offuscamento della vista, dolore pulsante, aggravamento del dolore durante un’attività fisica, fotofobia (sensibilità alla luce), difficoltà di concentrazione, sudorazioni, brividi e pallore, ipersensbilità a rumori e odori.
Tanti i farmaci impiegati nella cura dell’emicrania cronica: antidolorifici, antiemetici, betabloccanti, antidepressivi, anticonvulsivi, tossina botulinica di tipo A. Tanti anche i rimedi naturali. In fitoterapia, ad esempio, potete sperimentare l’infuso o la tintura madre di artiglio del diavolo, salice, agnocasto, arancio amaro, partenio, ginkgo biloba. In omeopatia: belladonna,Aarsenicum album, Nux vomica, chamomilla, pulsantilla, sepia, iris versicolor. In aromaterapia, optate, ad esempio, per gli oli essenziali di eucalipto, lavada e menta, mentre tra i fiori di Bach più utilizzati: Oak, Hornbeam, White Chestenut, Rescue Remedy.
Ottimi risultati si possono raggiungere con l’agopuntura, differenziata in base alla storia clinica del paziente, al tipo di mal di testa e alla regione del dolore, oltre al biofeedback, una tecnica di rilassamento simile al training autogeno, che rilassa la muscolatura del corpo e del collo. Occhio all’alimentazione: niente cibi che possono scatenare gli attacchi tra cui: formaggi grassi, caffè, tè, cioccolato, vino rosso, cipolle, alimenti contenenti glutammat, nitrati ed aspartame ma via libera ai cibi ricchi di magnesio tra cui spinaci, carciofi, zucca, germogli di soia, datteri e mandorle.