Nobel per la Chimica 2017: “Enorme impatto sulla scoperta dei farmaci”

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“Il potenziale impatto della tecnica messa a punto dai nuovi tre Nobel per Chimica sulla scoperta dei farmaci e sul loro funzionamento e’ enorme”. Lo ha detto all’AGI Mauro Gemmi, coordinatore del Center for Nanotechnology Innovation dell’Istituto italiano di tecnologia di Pisa.

“Con la single particle Cryo-EM – ha spiegato – e’ possibile ‘vetrificare’ il campione biologico da osservare congelandolo rapidamente e senza formazione di cristalli con etanolo raffreddato in azoto liquido. Il processo consente un’osservazione di materiale biologico ad altissima definizione fino a livello atomico”.

Fino a pochi anni fa, secondo quanto riferito da Gemmi, la possibilità di raggiungere questi dettagli molecolari era un’esclusiva di altre metodologie, in particolare della determinazione strutturale tramite i raggi X, che ha permesso ad esempio di mostrare la struttura di molecole essenziali alla vita sulla terra quali il sistema di reazione fotosintetico che nelle piante cattura la luce del sole, o il ribosoma che converte l’informazione contenuta nel DNA negli effettori biologici che esprimono il suo codice, cioe’ le proteine. “Le macromolecole biologiche, ed in particolare le proteine, sono delle macchine molecolari la cui struttura ne determina la forma, la stabilita’, il funzionamento, la dinamica e la capacita’ di interagire con altre biomolecole, come gli anticorpi, o di legare piccole molecole, quali ad esempio i farmaci”, ha detto Gemmi. “Conoscere la struttura significa svelare i segreti di queste macromolecole“, ha concluso.

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