“Il 90% dei disastri naturali degli ultimi trent’anni nel mondo e’ legato all’acqua. E se non si inverte la tendenza attuale, entro il 2030 il numero delle persone colpite dal fenomeno delle inondazioni sara’ tre volte superiore all’attuale. I dati, forniti dall’Organizzazione mondiale della sanita’ (Oms), sono stati diffusi stamani nel corso del convegno al Campidoglio a Roma “I grandi fiumi del mondo si incontrano”, organizzato dal Ministero dell’Ambiente da oggi a mercoledi’ 25. Al convegno sono presenti rappresentanti di 47 autorita’ di gestione dei bacini idrici dei principali fiumi e laghi da tutto il mondo. In questi bacini vivono 3 miliardi di persone.
Le risorse idriche del mondo, – spiegano – e’ emerso all’evento romano, sono le prime colpite dal riscaldamento climatico in atto, causato dall’effetto serra provocato dai gas emessi dall’uomo (soprattutto anidride carbonica da produzione energetica, trasporti e riscaldamento). Il Gruppo intergovernativo degli esperti sull’evoluzione del clima (Giec) stima che per ogni incremento di 1 grado della temperatura terrestre, un ulteriore 7% della popolazione mondiale vedrebbe ridursi del 20% la propria disponibilita’ di risorse idriche. Per le Nazioni Unite, la crescita della popolazione mondiale e l’aumento della richiesta di beni e servizi faranno aumentare il consumo di acqua.
Al 2030 e’ prevedibile una riduzione del 40% della risorsa disponibile, se non si interviene su gestione e utilizzo. Secondo l’Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr), in mancanza di provvedimenti efficaci, al 2050 ci saranno 250 milioni di profughi nel mondo per gli effetti del riscaldamento globale: condizioni meteorologiche estreme, riduzione delle riserve d’acqua e degrado delle terre agricole.”