La risposta materna piu’ comune al pianto dei bimbi consiste nel prenderli in braccio e sussurrare loro delle parole con voce dolce e rassicurante, anche in Paesi con modelli culturali molto diversi. Le ragioni neurobiologiche che spiegano tale fenomeno sono state individuate da una rete internazionale di ricerca, di cui fa parte il Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive dell’Universita’ di Trento.
I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Pnas. La ricerca – si legge – si e’ articolata in un’analisi del comportamento in risposta al pianto su 684 madri di undici Paesi e in studi di risonanza magnetica funzionale sull’attivita’ cerebrale di un altro gruppo di donne, in questo caso di tre Paesi (Italia, Stati Uniti e Cina). Da cio’ e’ emerso come il pianto attivi le aree cerebrali deputate al movimento e al linguaggio, portando, dunque, le mamme delle diverse zone del pianeta a mettere in atto risposte simili per consolare i singhiozzi.
“Lo studio si inserisce in una serie di lavori condotti sulle risposte del cervello al pianto infantile. E segna un vero avanzamento perche’ dimostra come comportamenti e attivita’ cerebrali siano costanti nei diversi Paesi del mondo”, dice Paola Venuti, psicologa clinica e direttrice del Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive dell’Universita’ di Trento.