Sono circa 130 gli esemplari di foca (nerpa) morti sulle rive del Baikal, l’antico lago siberiano che rappresenta ancora oggi un delicatissimo e straordinario ecosistema. Le autorità hanno annunciato la triste notizia che riguarda il lago più profondo del mondo. Il portavoce del ministero dell’ambiente Nikolai Gudkov ha parlato di un’indagine in corso.
“Abbiamo preso campioni di acqua per capire se possiamo parlare di inquinamento dell’acqua come ragione”, ha detto, ma i risultati non sono ancora stati elaborati. Gli scienziati hanno anche prelevato campioni per le biopsie degli animali. La specie di foche del Bajkal non è in pericolo e Gudkov ha detto che la popolazione è aumentata negli ultimi anni, crescendo a circa 130.000 esemplari. Le teorie preliminari sulla morte non suggeriscono che l’inquinamento sia la ragione, ha aggiunto.
Il lago Baikal, patrimonio mondiale dell’UNESCO, ha migliaia di specie locali, ma è stato affetto da una serie di fenomeni dannosi negli ultimi anni per la fauna ittica e la crescita delle alghe Spirogyra innaturale per il lago: gli scienziati dicono che è causata dall’inquinamento.
La foca del Bajkal o nerpa o pusa sibirica è uno dei pinnipedi più piccoli al mondo e anche il più longevo, potendo vivere fino a 50 anni; non è noto come abbia fatto a raggiungere il lago, situato nell’entroterra del continente asiatico, a duemila chilometri dall’Artico dove vivono i suoi più stretti parenti. Un’ipotesi è che in passato esistesse una qualche via di comunicazione tra il lago e l’Artico; altri invece ipotizzano che la nerpa faccia parte della fauna del Terziario.