“La prevenzione è fondamentale per capire in anticipo quello che poi magari un mese dopo potrebbe diventare gravissimo. Bisogna vincere la paura. Ho sentito più volte dire ‘io non mi controllo perché ho paura’. Questa è una cosa molto stupida, non si può dire di ‘avere paura di sapere di avere qualcosa’. Ci sono tante persone che si sono salvate grazie alla prevenzione. Se oggi convincessimo anche solo 3-4 persone che magari poi vanno a farsi un controllo, avremmo già raggiunto il nostro obiettivo”.
Parola dello showman Rosario Fiorello, uno dei protagonisti della manifestazione ‘Tennis & Friends’ che si tiene oggi e domani al Foro Italico di Roma. Giunta alla 7^ edizione, la kermesse sarà una 2 giorni di salute, sport, solidarietà e spettacolo, durante la quale i cittadini posso gratuitamente effettuare visite specialistiche ed esami diagnostici messi a disposizione grazie da un ampia équipe sanitaria di professionisti della Fondazione Policlinico universitario A.Gemelli. Fiorello, insieme a Marco Meneschincheri (fratello di Giorgio Meneschincheri, ideatore della manifestazione), il tennista Filippo Volandri e Paolo Bonolis è stato uno dei protagonisti del match doppio-misto.
“Solo se sai quello che hai ti puoi curare – osserva l’artista – Uno pensa sempre che le cose possano accadere solo agli altri, ma ‘gli altri siamo noi’, come diceva il noto filosofo Umberto Tozzi”, scherza Fiorello. “Quindi controlliamoci – esorta lo showman – Facciamo analisi del sangue, di polmoni, colon, fegato, ghiandole e tutto ciò che riguarda l’endocrinologia. Facciamo poi massima attenzione alla nostra pelle – sottolinea – perché la pelle è un campanello d’allarme non indifferente per lo stato della nostra salute. Andiamo dal dermatologo, facciamo la mappa dei nei“.
“Quando faccio i miei show – racconta Fiorelllo – inserisco sempre 2 o 3 pezzi che riguardano la salute, aneddoti personali che mi sono capitati. Ad esempio faccio battute sulla prostata, ponendo l’attenzione verso questi problemi. Anche una giusta alimentazione è fondamentale – conclude – così come lo è il movimento moderato, specialmente alla mia età: ho 57 anni, e se faccio l”Iron Man’ ci rimango secco. Tutto va fatto nella giusta misura”.