A causa dei conflitti e della siccita’, oltre un milione di persone in Somalia hanno dovuto abbandonare la propria casa alla ricerca di cibo, acqua e un futuro. A lanciare l’allarme e’ il Norwegian Refugee Council NRC, che dal 2004 realizza programmi di sicurezza alimentare, accesso all’acqua, igiene, sanita’, istruzione e assistenza legale nel Paese africano, uno dei piu’ poveri del mondo, dove il 43% della popolazione vive con meno di un dollaro al giorno e l’aspettativa di vita si ferma a 51 anni. Gli sfollati interni del Paese sono oltre un milione, ai quali vanno aggiunti un ulteriore milione di rifugiati che hanno lasciato il Paese.
“Siamo allarmati per la magnitudine di questa crisi. In media, 3.500 persone al giorno hanno lasciato la loro casa in cerca di cibo ed acqua per sopravvivere”, ha spiegato la direttrice regionale dell’NRC, Gabriella Waaijman. “Stiamo assistendo ad un esodo di massa dai villaggi rurali, qualcosa che non si vedeva dalla carestia mortale del 2011-2012, costata la vita a 260.000 persone”.
Molte comunita’ rurali colpite dalla siccita’ si sono trasformate in vere e proprie citta’ fantasma, dalle quali le famiglie scappano, 49mila persone solo nel mese di settembre. La maggior parte di questi raggiunge campi sovraffollati nelle aree urbane. “Sono stata vittima di una siccita’ che ha devastato il mio villaggio e l’intera regione del Basso Shebeli,” racconta in una testimonianza Asha Ali Hussein. Otto mesi fa e’ dovuta fuggire dal villaggio di Kontuwarey, portando con se’ a Mogadiscio i 4 figli.
“Ho abbandonato il lavoro nella mia fattoria di un ettaro a causa dlela mancanza d’acqua. I fiumi si sono seccati, non c’era una goccia d’acqua da nessuna parte. Abbiamo scavato per cercare acqua ma non abbiamo trovato niente: tutta l’acqua era svanita”, ha raccontato. NRC ha sottolineato che in Somalia meta’ della popolazione, oltre 6.2 milioni di persone, ha bisogno di assistenza umanitaria, di cui 3.1 milioni sono in una situazione di crisi. Sono 388 mila i bambini sotto i 5 anni gravemente malnutriti.
“Le nostre 15 mucche e 20 capre sono state uccise dalla siccita’. Avevamo una fattoria e bestiame nel villaggio di Kontuwarey. Ora viviamo come sfollati, e dipendiamo dall’assistenza delle agenzie umanitarie a Mogadiscio”, ha aggiunto Asha. NRC sta aiutando gli sfollati dando loro del denaro per cibo, acqua e assistenza medica. “Dobbiamo continuare con questa risposta d’emergenza per evitare che un’altra carestia colpisca la Somalia”, ha sottolineato Waiijman.