Smartwatch ai bambini, Altroconsumo: “Meglio evitarli, non sono sicuri”

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Includono dei meccanismi per tracciare l’utente ed altre funzionalità per tenere sotto controllo le attività dei piccoli. In questo modo i genitori, tramite uno smartphone, possono in qualsiasi momento conoscere la posizione del bambino e anche interagire con lui. Ma gli smartwatch per bambini non sono sicuri, secondo uno studio dell’organizzazione di consumatori norvegese, Norwegian Consumer Council, rilanciato da Altroconsumo in una nota.

Fallendo proprio nella ragion d’essere di questi dispositivi: dare un senso di sicurezza ai genitori. La tecnologia corre più veloce del legislatore e nel mondo connesso e globale via reti digitali diventa difficile seguire i propri dati come siano trattati e il confine fra dove il dato personale è elaborato esclusivamente per fornire un servizio all’utente finale e dove invece finisce per diventare un vantaggio esclusivo per il gestore dei servizi.

Continuando ad alimentare la campagna My Data is Mine, Altroconsumo – si legge nella nota – vuole porre le basi per un’innovazione partecipata e consapevole, con FestivalFuturo i prossimi 4 e 5 novembre all’UniCredit Pavilion a Milano, perché l’Internet of Things sia una rivoluzione delle cose, lo sviluppo futuro dei servizi digitali. Alcuni di questi ASMARTWATCH possono essere reperiti anche in Italia; online poi il mercato si apre a dismisura.

L’analisi Di questi dispositivi – segnala Altroconsumo – ha investito tre aspetti: funzionalità, termini e condizioni d’uso del servizio e un’analisi della sicurezza, dove sono state riscontrate falle che permetterebbero a un intruso di conoscere la posizione del minore e interagire con lui al posto del genitore. Le applicazioni associate a questi dispositivi da installare sugli smartphone dei genitori, trasmettono una certa quantità di dati a dei server di cui si conosce solo la localizzazione geografica (sud est asiatico e nord America) ma non si conosce nel dettaglio la natura né lo scopo.

Alcuni dei dispositivi hanno un microfono incorporato che permette ai genitori (e potenzialmente a un intruso) di ascoltare l’ambiente circostante al bambino, microfono che può essere attivato da remoto senza che chi indossa il bracciale abbia possibilità di accorgersene.

Nonostante tutti i dispositivi raccolgano e aggreghino dati, i termini del servizio non sono mai chiari ed esaustivi; leggendo inoltre la licenza d’uso, non è fatta menzione che un eventuale cambio delle condizioni d’uso sarà comunicato all’utente, non si sa dove vanno a finire I propri dati o le modalità di conservazione, né è possibile cancellare l’account utente una volta che si dismette l’apparecchio. Altroconsumo ha già denunciato in passato una situazione poco chiara in merito al trattamento dei dati personali quando in passato ha svolto delle prove comparative di servizi cloud.

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