Terremoto Messico: la pianificazione urbana tenga conto delle catastrofi naturali 

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Le catastrofi naturali come gli uragani, le piogge torrenziali e le inondazioni devono essere tenute in conto nell’elaborazione delle politiche di pianificazione nazionale, in particolare attraverso l’applicazione di misure severe contro la costruzione di abitazioni nei luoghi caratterizzati da maggior assorbimento idrico. Lo ha sottolineato Adriana Lobo, direttrice generale dell’Istituto mondiale delle risorse in Messico.

Intervenendo al settimo Congresso nazionale della ricercasui cambiamenti climatici organizzato presso l’Universita’ autonoma di Puebla, l’esperta internazionale ha spiegato che ciascun grado di aumento della temperatura ha implicazioni molto forti sugli ecosistemi del pianeta, da cui nasce l’obbligo di modificare le norme di costruzione delle abitazioni mettendole in condizione di resistere alle catastrofi naturali.

La direttrice, inoltre, ha fatto sapere che il Messico si e’ impegnato come Paese a ridurre del 22 per cento le emissioni si gas a effetto serra e del 51 per cento quelle di particolato carbonioso da qui al 2030, sottolineando che sono gli agglomerati urbani a essere responsabili di piu’ del 70 per cento delle emissioni mondiali nonostante occupino appena il due per cento della superficie terrestre. “Gli effetti dei cambiamenti climatici quali l’innalzamento del livello del mare e i fenomeni meteorologici piu’ estremi possono avere effetti negativi sulle infrastrutture, sulla vita delle popolazioni urbane e, in senso piu’ esteso, sulla crescita economica”, ha dichiarato Adriana Lobo ricordando che il miglioramento dei sistemi di trasporto pubblico in una citta’ puo’ essere in grado di ridurre le emissioni di gas a effetto serra e migliorare la qualita’ dell’aria.

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