La conferenza sul clima di Bonn (Cop23) si conclude in una anno che è stato fino ad ora il terzo anno piu’ caldo del pianeta con la temperatura sulla superficie della terra e degli oceani, addirittura superiore di 0,86 gradi rispetto alla media del ventesimo secolo. E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base delle elaborazioni dei nuovi dati relativi ai primi dieci mesi 2017 della banca dati Noaa, il National Climatic Data Centre che registra le temperature mondiali dal 1880.
Si tratta della conferma della tendenza al surriscaldamento del pianeta dopo che nel ventunesimo le temperature annuali – rileva la Coldiretti – hanno fatto segnare per ben cinque volte il record: 2005, 2010, 2014 e 2015 e 2016 che è tuttora l’anno piu’ caldo di sempre). Gli effetti sono evidenti anche sull’agricoltura italiana con circa 2 miliardi di perdite provocate alle coltivazioni e agli allevamenti dalla siccità dell’ultima estate.
Se il 2017 – precisa la Coldiretti – si appresta dunque a diventare uno degli anni piu’ caldi e siccitosi da quanto sono iniziate le rilevazioni in Italia dai dati Isac Cnr emerge anche che il 2015 è stato l’anno più bollente della storia da 217 anni ma nella classifica degli anni piu’ caldi in Italia ci sono nell’ordine il 2014, il 2003, il 2016, il 2007, il 2012, 2001, poi il 1994, 2009, 2011 e il 2000.
“L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli” ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare “si tratta però di una sfida per tutti che può essere vinta solo se si afferma un nuovo modello di sviluppo più attento alla gestione delle risorse naturali e con stili di vita più rispettosi dell’ambiente.
In questo contesto un significativo passo in avanti – conclude Moncalvo – è rappresentato dall’arrivo con la manovra del “bonus verde” con detrazioni del 36% per la cura del verde privato quali terrazzi e giardini, anche condominiali. Una misura importante per abbellire le città ma anche per ridurre lo smog con un ettaro di piante che elimina circa 20 chili di polveri e smog in un anno secondo la Coldiretti.