CopP23 vicina alla conclusione, il WWF: “Crescono le ambizioni, ma si va ancora troppo lenti”

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La Cop23 di Bonn si avvia alla conclusione. Il WWF riconosce i progressi compiuti verso un aumento delle ambizioni fino al 2020 e oltre,ma sollecita le parti a risolvere i problemi ancora in sospeso.

Un anno dopo l’entrata in vigore dell’Accordo di Parigi, i negoziati delle ultime due settimane hanno visto i Paesi raggiungere un accordo su questioni importanti, come l’azione e il sostegno fino al 2020 e sul ruolo delle comunità locali e delle popolazioni indigene nell’azione per il clima. Tuttavia, resta  ancora molto da fare per cogliere le opportunità di raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi sul clima. I governi devono urgentemente rafforzare l’azione, finalizzare le regole per attuare l’Accordo di Parigi e rafforzare urgentemente l’ambizione degli impegni per il clima post 2020.

“Sin dall’inizio, i paradossi di questa COP sono stati molti. I negoziatori si sono riuniti a Bonn sotto una presidenza delle Fiji e, mentre gli Stati hanno deliberato sulle azioni future, le città, le regioni, le imprese e le comunità hanno intensificato gli sforzi per raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi. Abbiamo anche visto che, nonostante lo slancio visto nei corridoi di Bonn, i Governi nazionali sono ancora in ritardo”. Dichiara il Leader del programma mondiale per il clima e l’energia del WWF, Manuel Pulgar-Vidal che spiega: “In un anno segnato da disastri meteorologici estremi e potenzialmente il primo aumento delle emissioni di carbonio in quattro anni, la differenza tra ciò che stiamo facendo e quello che dobbiamo realizzare è chiara: i paesi devono agire con maggiore ambizione, e presto, per metterci su un percorso verso un futuro in cui l’aumento della temperatura non superi 1,5° C”.

La presidenza polacca dovrà integrare e puntare a sostenere gli sforzi delle Figi per accelerare i progressi verso la messa a punto delle regole che guideranno l’attuazione dell’accordo di Parigi e garantire finanziamenti certi e adeguati per  i paesi in via di sviluppo, compresi quelli relativi alle emergenze (loss and damage).

“Due anni fa, i paesi di tutto il mondo hanno ricevuto un importante mandato a Parigi. Oggi stanno facendo progressi, ma con l’accelerazione dei cambiamenti climatici, il ritmo e la portata della risposta sono ancora insufficienti. È giunto il momento di mostrare una visione più audace e innovativa per poter sfruttare il chiaro slancio che ci viene dall’azione di aziende, regioni e città”aggiunge Pulgar-Vidal.

I negoziati hanno mostrato una vitalità che va ben oltre il lavoro dei singoli governi nazionali. Città, regioni, imprese, investitori e società civile  sono stati al centro della COP23 a Bonn. Il Padiglione “PandaHub”  del WWF ha ospitato un programma fittissimo di incontri ed eventi per mostrare il valore della collaborazione e dell’innovazione per creare un futuro sostenibile e resiliente per tutti.

Inoltre, il Climate Action Center degli Stati Uniti ha riunito oltre 100 leader di spicco dei governi degli Stati e delle città degli Stati Uniti, del settore  privato e del mondo accademico, intenzionati a mantener fede all’impegno degli Stati Uniti per rimanere leader mondiale nella riduzione delle emissioni di gas serra. Il WWF è una delle molte organizzazioni a sostegno della nuova generazione di leader climatici che comprendono il movimento “We Are Still In”.

“La sensazione che abbiamo avuto in questa Conferenza è stata che effettivamente la transizione è in atto e che ha molti protagonisti, dalle città alle aziende. Abbiamo visto molta meno pubblicità e molta più comunicazione effettiva tra i diversi attori. L’esperienza statunitense insegna che da (grandi) difficoltà possono venire spinte ancor più forti, perché la minaccia climatica riguarda tutti, cittadini e mondo economico, come anche le soluzioni”commenta Mariagrazia Midulla, responsabile clima ed Energia del WWF Italia.

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