Per definizione quando parliamo di latte intendiamo il prodotto ottenuto dalla secrezione delle ghiandole mammarie delle femmine dei Mammiferi. E’ un liquido bianco, contenente numerosi elementi nutritivi come proteine, grassi, carboidrati, sali minerali, fra cui il fosfato di calcio, vitamine, ormoni, e antigeni. E’ un alimento completo e indispensabile per la prole nel primo periodo della vita; con il termine di latte si intendere solo quello vaccino, mentre per quello degli altri mammiferi si deve specificare la specie da cui è prodotto.
Negli ultimi anni sono entrate in commercio diverse tipologie di latte, sia a base animale che vegetale, questa differenziazione si è resa necessaria in primo luogo a causa dell’aumento dei casi di allergie ed intolleranze al lattosio e in secondo luogo alla diffusione sempre più crescente di vegani e vegetariani. Cerchiamo quindi di fare chiarezza e capire le caratteristiche e le funzioni dei diversi tipi di latte, in modo da fare scelte consapevoli sui diversi tipi di latte.
Il latte vaccino, quello prodotto dalle vacche, è senza dubbio il più diffuso e il più consumato al mondo. La sua composizione chimica è caratterizzata dal 75% da acqua, all’interno della quale sono contenuti grassi, proteine e zuccheri. In base ai diversi trattamenti che subisce il latte vaccino, possiamo distinguerlo in: latte fresco, latte intero a lunga conservazione, latte parzialmente scremato a lunga conservazione e latte scremato a lunga conservazione.
Un’alternativa al latte di vacca, senza dover passare ai prodotti di origine vegetale, può essere il latte di capra. Questo latte presenta caratteristiche molto simili al latte materno e per questo viene consigliato per l’alimentazione dei bambini, inoltre contiene la taurina, una proteina contenuta in grande quantità nel latte materno. Rispetto al latte vaccino, il latte di capra è altamente digeribile ed è ricco di sostanze nutritive, con un contenuto di grassi più basso. Anche il latte di capra contiene lattosio e non può quindi essere consumato dalle persone intolleranti a questa proteina.
Il latte di asina è consigliato come migliore sostituto del latte materno nell’alimentazione dei neonati. È ricco di sostanze nutritive, ha un basso tenore lipidico ma ha un elevato contenuto di lattosio che ha un effetto positivo sull’assorbimento intestinale del calcio e può aiutare nella contrastare l’osteoporosi negli adulti e favorire la mineralizzazione delle ossa nei bambini.
Tra le tipologie di latte alternative a quelli di origine animale, ci sono quelli di origine vegetale.
A livello nutritivo, il latte di soia è quello che più si avvicina al latte vaccino. Ha infatti un elevato contenuto di proteine, ferro e vitamina B1. E’ consigliato per i soggetti intolleranti al lattosio o ad altre proteine del latte vaccino ma non è adatto ai celiaci. Ha un basso contenuto di grassi ed è estremamente digeribile.
Il latte di riso ha un basso livello di proteine ma un gusto più dolce, grazie alla presenza di zuccheri naturali presenti al suo interno. E’ adatto per l’alimentazione dei celiaci in quanto non contiene alcuna traccia di glutine.
Il latte d’avena è ricco di acido folico e totalmente privo di colesterolo. E’ particolarmente consigliato per le donne in gravidanza e per gli sportivi in quanto fornisce un elevato apporto energetico. Non è adatto per chi segue un alimentazione priva di glutine.
Il latte di mandorla è senza dubbio quello più gradevole e consumato, è ricco di grassi vegetali utili per l’alimentazione degli sportivi. Il latte di mandorla deve essere consumato con moderazione perché ricco anche di zuccheri, ha un apporto calorico simile al latte intero ma, a differenza di quest’ultimo, non contiene grassi saturi e colesterolo.