Immagine EO della settimana: Australia Occidentale

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Dalla quarta città più densamente popolata all’aspro entroterra, il satellite Sentinel-3A ci regala un’ampia veduta sopra l’angolo sud-occidentale dell’Australia.

Questa prospettiva dallo spazio mostra chiaramente l’influenza dell’uomo sull’ambiente: il panorama agricolo che domina in basso a sinistra è improvvisamente interrotto dalle più densamente vegetate foreste e dai parchi nazionali.

La città di Perth sorge sulla costa, lungo il bordo sinistro dell’immagine. Circa 150 km a nord di Perth si trova la stazione di terra dell’ESA di New Norcia, dove un’antenna radio con un disco di 35 metri di diametro comunica con le missioni nello spazio profondo, come le missioni Rosetta e Mars Express.

Spostandosi più verso l’interno, le praterie lasciano spazio ai deserti del vasto e remoto entroterra australiano – noto come Outback – il cui panorama è dominato da terreno rosso e scarsa vegetazione. Diversi grandi laghi salati sono visibili attraverso l’immagine, di colore bianco, compreso il lago giustamente chiamato Disappointment (delusione) dall’esploratore Frank Hann, alla ricerca di acqua (in alto nell’immagine).

Le nuvole sopra l’oceano ostruiscono alla nostra vista la costa meridionale, ma l’assenza di copertura nuvolosa sul deserto dell’interno annuncia il clima secco, che è una conseguenza dei modelli dei venti globali.

Sentinel-3 offre un “quadro più ampio” per il programma europeo Copernicus monitorando sistematicamente gli oceani della Terra, il territorio, il ghiaccio e l’atmosfera per comprendere le dinamiche globali su larga scala.

Mentre la missione satellitare ha a bordo un pacchetto di strumenti all’avanguardia, questa immagine, che fa parte della serie Earth from Space Video Programme,  è stata acquisita il 9 aprile 2017 dallo strumento denominato Ocean and Land Colour, che aiuta nel monitoraggio degli ecosistemi oceanici, supporta la gestione dei raccolti e l’agricoltura, e fornisce stime sugli aerosol atmosferici e sulle coperture nuvolose.

In collaborazione con Rivista Geomedia.

Fonte: www.esa.int

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