Giornata importante oggi a Milano, dove il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha voluto toccare con mano le eccellenze nel campo della ricerca, dell’innovazione e della cultura, evidenziando quando la città lombarda sia pronta a ospitare l’Agenzia europea del farmaco.
Il richiamo del capo dello Stato è su Ema, per cui a Milano “vi è stato un impegno comune e convergente” e quindi “confidiamo e speriamo che questo successo sia pieno”. Una decisione positiva da parte del Consiglio Affari Generali Ue “consentirebbe un ulteriore passo avanti a Milano e permetterebbe maggiore protagonismo in tutta Europa”, ha auspicato Mattarella.
Milano si sta evolvendo verso la scienza high tech, con un campus di 25 mila metri quadrati che ospiterà 1.200 studenti provenienti da 31 paesi del mondo. Anche il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, e il presidente di Regione Lombardia, Roberto Maroni hanno sottolineato l’importanza di ciò: “Questo campus è un vanto perché non è un fiore nel deserto, ma è un’eccellenza che si inserisce in un ecosistema già molto dinamico“, ha affermato Sala, aggiungendo che “la nuova struttura all’avanguardia”, che si trova in un’area in cui già convivono “tante realtà in sana competizione, sistemica e collaborativa”.
“Facciamo un incrocio di dita collettivo in attesa di lunedì” ha detto Sala rivendicando “il duro lavoro che ci ha portato a elaborare questo dossier e a presentare questa candidatura”. “Abbiamo lavorato al meglio, speriamo di tagliare per primi il traguardo”, gli ha fatto eco Maroni. Nel suo discorso, il capo dello Stato ha ricordato l’importanza della ricerca, che “accompagna la storia e la nostra vita”. E ha sottolineato che, “i frutti della ricerca sul fronte della medicina, ma su qualunque altro fronte della convivenza, continuano a modificare le condizioni di vita: ogni anno la ricerca va a caccia dell’ignoto e stimola nuovi passi in avanti”. “Se si guarda ai decenni passati – ha concluso – ci si rende conto di quanto la ricerca abbia migliorato le condizioni di vita. Basterebbe questa riflessione per sottolineare l’importanza primaria della ricerca e l’esigenza indifferibile di sostenerla in tutti i modi”.