Nuove informazioni cercano di comprendere l’origine della vita e modificano la ricetta del ‘brodo primordiale’. Una recente ricerca propone infatti nuovi ingredienti: non più le sole molecole degli acidi nucleici, che contengono le istruzioni per la vita, ma un mix di acidi nucleici e di proteine, chiamate peptidi. Lo suggerisce lo studio dei ricercatori dell’università della Carolina del Nord pubblicato sulle riviste Molecular Biology and Evolution e Biosystems.
Un’ipotesi che contraddice la teoria dominante, secondo cui la vita avrebbe avuto origine dagli acidi nucleici, e che solo dopo si sarebbe arrivati alle proteine. “Quello che noi proponiamo e’ uno scenario molto piu’ probabile sull’origine della vita”, commenta Peter Wills, coautore dello studio.
La teoria dei ricercatori guidati da Charles Carter punta infatti su due superfamiglie di enzimi antichissimi, le cui tracce sono ancora presenti in tutte le cellule viventi e anche in alcune strutture come mitocondri e virus. Ci sono – spiegano – 20 di questi antichi enzimi, chiamati aaRss, che appartengono a due diverse famiglie. Ognuno di loro riconosce uno dei 20 amminoacidi, che funzionano da mattoni delle proteine.
Si tratta di enzimi che negli organismi moderni assumono un ruolo centrale nel convertire i geni in proteine, un processo essenziale per tutte le forme di vita. E’ stato osservato in laboratorio che due ‘antenati’ di questi enzimi vengono composti in un modo cosi’ semplice che, secondo i ricercatori, potrebbe aver avuto luogo anche ai primordi della biologia sul pianeta, e aver contribuito a stabilizzarla in modo da aprire la strada alla successiva diversificazione delle forme di vita. Grazie a questo legame cosi’ stretto, conclude lo studio, peptidi e acidi nucleici si sarebbero aiutati reciprocamente nell’organizzarsi a livello molecolare.