Per la prima volta al mondo una Societa’ scientifica italiana, la SIOT, ha pubblicato le linee guida sull’Osteoporosi e le fratture da fragilita’ alle quali hanno lavorato medici provenienti da varie specializzazioni. Si tratta di un importante documento nel panorama internazionale tanto che la International Osteoporosis Foundation lo ha immediatamente adottato come “standard of excellence” a livello internazionale.
“Questo traguardo – ha sottolineato il professor Giuseppe Sessa, presidente della Societa’ Italiana di Ortopedia e Traumatologia (SIOT) – si deve alla volonta’ mostrata negli anni dalla nostra Societa’ scientifica di far crescere l’interesse degli specialisti ortopedici non solo alla cura chirurgica delle fratture da fragilita’, ma anche alla prevenzione della fragilita’ ossea stessa”.
Oggi, in Italia, l’osteoporosi colpisce circa 5 milioni di Italiani e le fratture da fragilita’ sono la malattia che consegue all’indebolimento dell’osso (100.000 nuove fratture di femore nella popolazione ultrasessantacinquenne ogni anno).
“Questo dato di fatto – aggiunge il professor Sessa – viene ufficializzato oggi dalla pubblicazione delle guida su Osteoporosi e Fratture da Fragilita’, che la SIOT ha appena pubblicato sull’importante rivista Journal of Orthopaedics and Traumatology”. Ma perche’ queste Linee guida sono cosi’ importanti? “Innanzitutto – spiega il professor Sessa – la SIOT e’ la prima Societa’ Scientifica Ortopedica al mondo che pubblica le proprie Linee guida sul problema della prevenzione della fragilita’ ossea e questo ha un significato chiaro: l’ortopedico vuole appropriarsi di un settore, quello della prevenzione delle fratture, che e’ stato precluso per molto tempo.
Le Linee guida affrontano in maniera incisiva il problema della continuita’ terapeutica del paziente fratturato, perche’ e’ proprio quello il piu’ fragile. Inoltre, viene proposta l’istituzione di determinati percorsi, come e’ stato fatto per l’ictus, con la dizione di “Fracture Units” o “Fracture Liaison Services”. Sono strutture ben collaudate nel mondo anglosassone che permettono di seguire nel tempo il paziente con fragilita’ ossea per ridurre l’alto rischio di fratturarsi, utilizzando un’educazione mirata allo stile di vita, la supplementazione con vitamina D e l’uso di farmaci antifratturativi, quelli oggi prescrivibili in fascia A al paziente fratturato.
“Questa importante innovazione che la SIOT ha voluto sottolineare nel proprio documento – continua Sessa – apre a scenari futuri importanti che permetteranno una prevenzione e un notevole risparmio per il Sistema Sanitario Nazionale”- Soddisfazione per la pubblicazione delle linee guida e’ stata espressa dalla prof.ssa Maria Luisa Brandi, presidente della Fondazione italiana di Ricerca sulle Malattie dell’Osso (FIRMO): “E’ con grande piacere che ho lavorato con colleghi ortopedici e fisiatri alla stesura di questo importante documento, che la International Osteoporosis Foundation, di cui la Fondazione FIRMO e’ portavoce in Italia, ha immediatamente adottato come “standard of excellence” a livello internazionale.
Le Linee guida SIOT – ha sottolineato Brandi – sono gia’ diventate una caso da esportare in altre realta’ ortopediche nel mondo e costituiranno probabilmente la leva che permettera’ la costruzione nel nostro Paese del percorso di continuita’ terapeutica del paziente con frattura da fragilita’, la tanto menzionata Unita’ di Frattura. L’ortopedico acquisisce la giusta centralita’ nella gestione della fragilita’ ossea e da grande chirurgo assume in se’ anche le conoscenze utili ad attivare i virtuosi schemi di prevenzione primaria e secondaria dai quali non deve essere escluso, ne’ autoescludersi. Un nuovo capitolo dell’osteoporosi e senz’altro delle fratture da fragilita’ si apre in Italia”.
Ecco alcuni consigli della SIOT per evitare di incorrere nell’osteoporosi: Una dieta equilibrata, completa di proteine, fibre, frutta e chiaramente di calcio e vitamina D, e’ importante per lo stato di salute dell’osso. Il calcio che e’ certamente il nutriente piu’ importante e’ abbondantemente presente a livello dei latticini, in alcuni tipologie di acque, ma anche nella frutta fresca. La vitamina D e’ presente in molti tipi di pesce come l’aringa, il tonno e il salmone.
Lo yogurt e i formaggi, che sono ricchi di probiotici, e le fibre di prebotici, migliorano l’assorbimento dei sali minerali e dell’utilizzo delle vitamine con effetti benefici sull’osso. Un’alimentazione completa deve tenere conto anche di altre vitamine come la K, la B12 e la C, ma anche di un giusto contenuto di fitonutrienti e dei metalli che contribuiscono in maniera importante alla salute delle ossa e dell’organismo. L’esercizio fisico “nutre” l’osso e lo sport e’ importante a tutte le eta’; e’ consigliato eseguire attivita’ fisica almeno 3 volte a settimana, preferibilmente di tipo aerobico, escludendo tutti gli sport che prevedono contatto fisico o sollecitazioni verticali sul rachide come la corsa.
Lo sport ideale e’ il nuoto, ma possono essere anche molto consigliati attivita’ come il ballo ove piccole spinte verso il terreno producono un effetto stimolante per le ossa. L’esposizione al sole e’ necessaria per la salute delle nostre ossa. Per attivare un quantitativo di vitamina D adeguato, e’ necessaria un’esposizione solare di almeno 10-20 minuti al giorno, rivolta soprattutto alle mani e al viso. Questa quota che e’ sufficiente in tutte le fasce di eta’ non ha alcun effetto nocivo per la cute. Il periodo della giornata per esporre il proprio organismo ai raggi solari e’ certamente tra le 12.00 e le 13.00 quando cioe’, i raggi solari sono piu’ perpendicolari alla superficie terrestre.
Abolire il fumo di sigaretta. Sicuramente il fumo ha molti effetti nocivi sul nostro organismo. Le tossine prodotte dal fumo interferiscono con l’attivita’ osteoblastica con effetti negativi sia sul metabolismo dell’osso che sulla sua guarigione dopo una frattura. Uso di alcol controllato. Bere 1 o 2 bicchieri di vino al giorno non ha effetto negativo sulle ossa, ma anzi, ha dimostrato rallentare il turnover osseo riducendo l’attivita’ riassorbitiva. Tuttavia l’uso eccessivo dell’alcool puo’ avere effetto opposto, danneggiando gli osteoblasti e riducendo l’assunzione del calcio nel tratto gastrointestinale. Curare il proprio stato di salute.
Molte sono le patologie che hanno un effetto indiretto sulle ossa. Le condizioni osteopenizzanti aumentano maggiormente nei soggetti anziani dove le comorbilita’ sono di piu’. Evitare l’insorgenza di alcune patologie come il diabete, l’insufficienza renale, distiroidismi o comunque controllarne l’andamento, puo’ avere effetti positivi sulla nostra salute, ma ci aiuta anche a preservare il nostro bone stock. Eseguire l’esame Dexa del collo femore e del rachide lombare nelle donne dopo la menopausa, o in presenza di fattori di rischio, e negli uomini dopo i 60 anni con fattori di rischio; questa metodica diagnostica rappresenta ancora oggi il gold standard per la valutazione della Bone Mineral Density e per individuare il reale rischio di incorrere in una frattura da fragilita’.