Emanare un provvedimento che vieti l’utilizzo di petardi, botti e artifici pirotecnici di ogni genere su tutto il territorio comunale: questa è la richiesta della Lav ai Comuni che non lo avessero fatto per tutelare gli animali e salvaguardare l’incolumità delle persone. Il fragore dei botti, ricorda la Lav, scatena negli animali una naturale reazione di spavento e li porta frequentemente a perdere l’orientamento, esponendoli così al rischio di smarrimento o investimento.
In caso poi di esplosioni a ridosso dell’animale, sia d’affezione che selvatico, vagante o di proprietà, le conseguenze possono essere molto più drammatiche, causandone spesso il ferimento o la morte per ustioni e bruciature.
”Gli animali, inoltre, hanno l’udito molto più sviluppato di quello umano e i forti rumori li gettano nel panico, inducendoli a reazioni istintive e incontrollate, come gettarsi nel vuoto, divincolarsi spaventati, scavalcare recinzioni e fuggire in strada mettendo seriamente a repentaglio la loro incolumità e quella degli altri”, spiega Ilaria Innocenti, responsabile Lav Area Animali Familiari. Vietare i botti, continua la responsabile Lav, “è utile anche per la tutela dell’incolumità dei cittadini: negli ultimi quattro anni, grazie all’aumento dei provvedimenti comunali che hanno vietato botti e spettacoli pirotecnici, vi è stata una drastica diminuzione degli incidenti a questi connessi. I dati ufficiali riportano che dal 2013 al 2017 il numero di persone ferite è diminuito da 361 a 184”.
Non solo animali domestici. ”Per gli animali selvatici la mezzanotte del 31 dicembre è un momento d’inferno – aggiunge Massimo Vitturi, responsabile Lav Area Animali Selvatici – il rischio maggiore riguarda gli uccelli che vivono nei pressi delle aree urbanizzate”. Le improvvise detonazioni, infatti, “determinano negli uccelli che riposano sui posatoi notturni, spesso in colonie molto numerose, istintive reazioni di fuga che, unite alla mancanza di visibilità, causano la morte di molti di essi, soprattutto per eventi traumatici, derivanti dallo scontro in volo con strutture urbane (case, lampioni, automobili, ecc.)”, conclude Vitturi.