Capodanno nel mondo: l’usanza spagnola dei 12 chicchi d’uva

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Una delle tradizioni più seguite dal popolo spagnolo avviene durante la “nochevieja”, l’ultimo giorno dell’anno, il 31 Dicembre. La tradizione vuole che si lasci l’anno vecchio e si accolga quello nuovo, mangiando 12 chicchi d’uva al ritmo dei 12 rintocchi di campana che segnano la mezzanotte del 31 Dicembre. Coloro che riescono a mangiare tutti i chicchi d’uva a tempo, avranno un anno pieno di fortuna e prosperità. I tocchi “magici” più celebri sono dati dalle campane dell’orologio che si trova in cima alla “Puerta del Sol” di Madrid, presa d’assalto da migliaia di persone che ogni anno vi si riuniscono per festeggiare l’arrivo dell’Anno Nuovo, dando vita a una grande festa collettiva, in un ambiente fantastico, fatto di coriandoli, musica, stelle filanti ovunque, persone mascherate con parrucche e cappelli e. soprattutto, tanta voglia di divertirsi.

Scoccata la mezzanotte, si produce un’esplosione di allegria massiva; stappando le bottiglie di cava (spumante) e brindando con tutti, amici, familiari e e con la gente attorno. Questo è solo l’inizio della festa,in quanto seguiranno ore e ore di divertimento. Ma quali sono le origini dell’usanza spagnola dei 12 chicchi d’uva, diffusasi in molti paesi dell’America Latina (Argentina, Messico, Venezuela, Perù, Ecuador, Bolivia, Costa Rica ecc)? Una racconta che nell’anno 1909, gli agricoltori si ritrovarono con una vendemmia abbondante e decisero, per diminuire il quantitativo in eccesso dell’uva, di propagare la leggenda che questo frutto, mangiato alla mezzanotte, portasse fortuna e prosperità per l’anno entrante. Un’altra teoria narra che, nel 1882 il Sindaco di Madrid, tramite un bando municipale, impose che tutte le persone che uscivano per ricevere i Re Magi (nella notte tra il 5 e il 6 di Gennaio) dovessero pagare 1 “duro” (equivalente di 5 Pesetas, vecchia moneta spagnola prima dell’Euro).

Uscire, aspettando i Re Magi, era una tradizione che serviva come scusa per ridicolizzare la notte dei Re Magi agli stranieri che arrivavano in questi giorni e a chi credeva che doveva cercare i Re Magi il mattino del 5 gennaio.  Oltre che prendere in giro i più ingenui, era motivo per bere e fare più confusione possibile.Con questo bando il Sindaco tolse le possibilità ai cittadini di Madrid di divertirsi in questo giorno di festa, dove quasi tutto era permesso. Ciò, unito all’abitudine delle famiglie aristocratiche di mangiare uva e sorseggiare champagne durante la cena dell’ultimo giorno dell’anno provocò che un gruppo di “madrileños” decise di ridicolizzare l’abitudine borghese e criticare il bando del Sindaco, mettendosi nelle vicinanze della “Puerta del Sol” a mangiar uva al suono delle campane. Se l’idea di ingurgitare 12 acini in 36 secondi vi preoccupa non temete: in Spagna nel periodo natalizio si vendono comodissimi barattolini monodose con 12 acini senza pelle e senza semi!

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