Un 2017 all’insegna di scienza e medicina, che ha permesso di raggiungere grandi traguardi. Come per il piccolo Hassan, 9 anni, rifugiato siriano accolto in Germania insieme alla sua famiglia, vive oggi con una pelle nuova e sana grazie a un eccezionale intervento di terapia genica annunciato su ‘Nature’ e coordinato dall’italiano Michele De Luca, direttore del Centro di medicina rigenerativa ‘Stefano Ferrari’ dell’università di Modena e Reggio Emilia. Proprio il dottor De Luca è stato scelto dall’AdnKronos Salute fra le ‘star in camice’ del 2017.
“Meritocrazia nell’assegnazione dei fondi”, invoca De Luca, noto alle cronache anche per la battaglia condotta insieme a tanti colleghi ai tempi del caso Stamina, per riaffermare le ragioni di una medicina basata sull’evidenza.
“Accolgo con molto favore – afferma De Luca – la notizia dello stanziamento di quasi 400 milioni di euro destinati ai nuovi Progetti di ricerca di interesse nazionale (Prin), reso noto in questi giorni dai ministri Fedeli e Padoan. Si tratta di un investimento senza precedenti nel nostro Paese – sottolinea l’esperto – a sostegno di quella ricerca di base che rappresenta le fondamenta su cui costruire la ricerca applicata e poi la scienza del futuro”.
“Certo – osserva lo scienziato – siamo ancora lontani da Paesi come la Germania. Ma questo atteggiamento di attenzione a fare sistema intorno alla ricerca, che spero venga mantenuto anche dalla nuova legislatura, mi fa davvero ben sperare”. “Mi auguro soprattutto – precisa De Luca – che la valutazione dei progetti presentati venga, finalmente, effettuata sulla base della loro valenza scientifica e con criteri puramente meritocratici. Questo consentirebbe ai ricercatori di questo Paese di vedere riconosciuta l’eccellenza del loro lavoro e di continuare a competere a livello internazionale”.
Per farlo è necessario infatti valorizzare i fiori all’occhiello che già spiccano lungo la Penisola, è il senso dell’appello dell’esperto. A novembre, per esempio, raccontando alla stampa la favola di Hassan ‘pelle bionica’, De Luca aveva spiegato di avere “un sogno nel cassetto: unire le competenze di UniMoRe e Policlinico per creare a Modena un ‘Eb hub’, un polo di riferimento di livello internazionale per offrire ai bimbi con epidermolisi bollosa un percorso completo, dalla diagnosi molecolare fino alla cura”. Dal banco di laboratorio al letto del malato.