“In Italia gli utenti psichiatrici assistiti dai servizi specialistici nel corso del 2015 ammontano a piu’ di 700 mila, di cui il 54,4% dei casi di sesso femminile mentre la composizione di eta’ riflette l’invecchiamento della popolazione generale con un 66,1% di pazienti al di sopra dei 45 anni”. E’ quanto scrive il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, nel messaggio inviato ai partecipanti alla Giornata di studio promossa dal “Tavolo nazionale per la salute mentale” dell’Ufficio nazionale Cei.
“Il nostro Paese – ricorda il ministro – ha sempre mostrato una particolare sensibilita’ ed una specifica attenzione verso tali problematiche. Una delle attivita’ di maggiore impatto negli ultimi anni e’ stata l’elaborazione, in collaborazione con le Regioni, del Piano nazionale di azioni per la salute mentale” con lo scopo di “rilanciare azioni prioritarie necessarie nel settore sia per ovviare alle criticita’ che per implementare le buone pratiche, con particolare riferimento agli interventi per la depressione, per la continuita’ della presa in carico e del sostegno alle famiglie dei pazienti problematici.”
“Da questa strategia generale sono derivati una serie di altri documenti operativi che mirano ad una maggiore appropriatezza ed efficacia degli interventi messi in atto dalle Regioni, titolari dell’organizzazione dell’assistenza: mi riferisco in particolare al documento sulle strutture residenziali psichiatriche in eta’ adulta, a quello sulle strutture residenziali e semiresidenziali terapeutiche per i disturbi neuropsichici dell’infanzia e dell’adolescenza o a quello sui percorsi di cura della salute mentale relativo alle patologie piu’ severe e di maggiore complessita'”.
Per Lorenzin, “il minimo comune denominatore di questa notevole produzione documentale e’ rappresentato dalla presa in carico del paziente inteso nella sua unicita’, complessita’ e soggettivita’ con l’obiettivo di poter raggiungere un miglioramento fisico, mentale e sociale della sua condizione di vita. La vera riabilitazione deve attraversare la vita quotidiana, un buon clima familiare, una casa, un lavoro e uno spazio personale nell’universo del sociale. Ognuno di noi e’ chiamato a fare la sua parte e a raccogliere le istanze di queste persone oppresse dalla sofferenza psichica e dall’isolamento”.