Dopo un’estate da ricordare, un finale d’anno con i fuochi d’artificio. Anche a dicembre il turismo continua a mandare segnali positivi: tra Natale e l’Epifania le nostre imprese ricettive prevedono di registrare circa 16,8 milioni di presenze, oltre 380mila in più (+2,3%) rispetto alle passate festività.
Una chiusura con il botto per un anno straordinario sotto il punto di vista turistico: il 2017 si avvia infatti a totalizzare oltre 420 milioni di presenze, il 4,2% in più sul 2016 e nuovo record storico per il nostro Paese. È quanto emerge dall’indagine previsionale sui flussi turistici realizzata dal Centro Studi Turistici di Firenze, per conto di Confesercenti Nazionale, su un campione di 1.657 imprenditori ricettivi.
Per tutto il periodo delle festività il mercato turistico registrerà complessivamente 5,9 milioni di arrivi e 16,8 milioni di presenze, di cui 12,5 milioni concentrate tra Capodanno e l’Epifania. La maggior parte delle presenze sarà di italiani – circa 10,2 milioni, con un incremento del2,1% rispetto al 2016 (+210mila) – ma è il turismo straniero a crescere di più con 6,6 milioni di presenze, il +2,5% rispetto all’anno precedente (+170mila).
Le previsioni sono incoraggianti per tutte le tipologie di strutture, anche se i valori potrebbero ulteriormente migliorare per effetto della domanda last minute. Gli alberghi registreranno aumenti sia dei turisti italiani (+2,4%) sia degli stranieri (+2,2%), a differenza delle strutture extralberghiere dove l’aumento degli italiani si ferma al +1,1% e quello degli stranieri sale al +3,9%.
La domanda turistica è in crescita in tutte le aree geografiche, con percentuali più elevate per il Nord Ovest (+2,7%) e per il Sud/Isole (+2,8%); più contenute le stime per le regioni del Nord Est e del Centro Italia, anche se comunque in progresso di circa due punti percentuali. Le performance migliori sono state segnalate dagli imprenditori ricettivi delle città e dei centri d’arte (+2,5% e un incremento degli stranieri del +2,9%) e campagna/collina (+2,3%, con una crescita attesa degli stranieri pari al +4,2%).
Ma se l’appeal delle nostre città d’arte è ormai un fatto scontato, il meteo ‘da neve’, rileva la Confesercenti, dà una mano anche alle località montane, per le quali si stima un aumento dei flussi del +2,2%. Valori di crescita sono segnalati anche per le località di mare (+2%) e dei laghi (+1,6%). Fortemente dinamico anche il mercato delle aree classificate ad ”altro interesse” (+2,6%), mentre valori di stabilità sono attesi per l’offerta termale.
Per il consuntivo dell’anno Confesercenti segnala una crescita sostenuta sia degli arrivi (+5 milioni sul 2016) che delle presenze turistiche (oltre 17 milioni in più), con aumenti che hanno coinvolto tutte le tipo tipologie di prodotto e di strutture ricettive. La crescita migliore, durante l’anno, l’ha messa a segno il comparto alberghiero (+4,3%), anche se l’extralberghiero si attesta al +3,9%. Per i diversi trend territoriali, invece, si registrano valori molto positivi soprattutto per le imprese del Nord Ovest (5,4%) e del Sud/Isole (+5,3%).
Anche nel Nord Est la crescita ha toccato valori interessanti (+4,3%), mentre per le aree del Centro la stima si ferma al +1,9%. Una debolezza, spiegano gli analisti del Cst di Confesercenti, dovuta, in primo luogo, agli effetti collaterali dei terremoti che hanno colpito, tra il 2016 e l’inizio di quest’anno, diverse località di Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo. Complessivamente, però, tutte le risorse turistiche del nostro Paese hanno beneficiato della situazione del mercato, ma il 2017 è stato particolarmente favorevole per le località di mare (+4,3%), dei laghi (+3,9%) e della campagna/collina (+3,8%). Molto bene anche le città ed i centri d’arte (+3,5%), così come le località della montagna con una stima di aumento del +3,2%. Anche le imprese attive nel comparto del termale dovrebbero conseguire un risultato positivo (+1,7%), sebbene inferiore alla media nazionale.