Chissà se e quante volte verranno fatti i nomi dei pattinatori Ryom Tae Ok e Kim Ju Sik nei colloqui che domani Corea del Nord e Corea del Sud terranno nella Casa della Pace a Panmunjon. Per la prima volta, dal dicembre 2015, andrà in scena un summit di alto livello e al centro del tavolo ci sono i cinque cerchi olimpici.
In discussione è la presenza di una delegazione della Corea del Nord -e in particolare dei due pattinatori- ai Giochi invernali che la Corea del Sud organizzerà dal 9 febbraio a PyeongChang, meno di 60 km a sud del confine. “Le parti si concentreranno sulle Olimpiadi”, ha spiegato Cho Myoung-gyon, ministro della Riunificazione che guiderà la delegazione di Seul. Si parte dai Giochi, ha detto, “ma quando si discuterà dei rapporti, il governo cercherà di sollevare la questione delle famiglie divise dalla guerra e di ridurre le tensioni” di carattere militare.
A Pyongyang, Kim Jong-un attende relazioni dettagliate, con la speranza di dividere il binomio Seul-Washington. Con il messaggio di fine anno, il leader nordcoreano ha inviato segnali d’apertura che Seul non ha affatto snobbato. Anzi. Lo dimostra la formula ‘Peace Games’ che viene utilizzata per indicare le imminenti Olimpiadi. Dalla Casa Bianca, invece, Donald Trump ha continuato a twittare con il consueto stile.
Non sorprendono per nulla, quindi, i ‘chiarimenti’ dell’agenzia nordcoreana Kcna: gli Usa, nei colloqui di domani, non devono entrare in nessun modo, “le relazioni inter-coreane sono, a tutti gli effetti, una questione interna che riguarda la nazionale coreana”. Il coinvolgimento di altri interlocutori esterni “renderà le questioni più complicate”.
Il disgelo, a questo punto, passa anche attraverso la più importante festa dello sport. E in particolare attraverso le gare di pattinaggio artistico, a cui parteciperebbero gli unici due atleti nordcoreani: Ryom Tae Ok, che tra poco compie 19 anni, e il 25enne Kim Ju Sik. A settembre, in Germania, hanno conquistato il pass per la rassegna a cinque cerchi, raccogliendo i frutti dopo l’estate di allenamenti canadesi sotto la guida di Bruno Marcotte. Le autorità nordcoreane non hanno formalizzato l’iscrizione dei due atleti ai Giochi, la scadenza del 30 ottobre non è stata rispettata. Poco male, in fondo: il Cio e la Corea del Sud non si opporrebbero ad un ‘piano B’ che regalerebbe ai due ‘ambasciatori’ una gioia meritata.
La coppia vanta tra i risultati più recenti il bronzo conquistato ai Giochi asiatici invernali dello scorso anno. Nel 2016, invece, ha trionfato nell’Asian Open Trophy. I frutti sono arrivati grazie agli allenamenti -36 ore settimanali- sul ghiaccio in un impianto di Pyongyang, agli ordini dell’allenatore Kim Hyon-son. Sessione dopo sessione hanno perfezionato il programma corto sulle note di A Day in the Life dei Beatles e il programma libero accompagnato da Je suis qu’une chanson interpretata da Ginette Reno.
L’identikit dei due atleti, entrambi formalmente tesserati per la società Taesongsan, è delineato dalla scheda sintetica fornita dalla federazione internazionale. Lei, che in passato ha gareggiato in coppia con Chang Gon O e Mun Song Kim, concilia le fatiche di atleta con lo studio. Gli hobby della teenager sono la musica, il ballo e la lettura. Identica, o quasi, la carta d’identità del suo partner. Più anziano di 7 anni, anche Kim Ju-sik è un atleta-studente. Senza i pattini ai piedi, si diletta seguendo il calcio.