Gravidanza: qual è l’eta giusta per avere un figlio senza rischi per la salute?

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“La possibilità di avere un bambino sano fino a 30 anni, per ogni ciclo di fecondazione assistita eseguito, è attorno al 35-40%, a 38 anni è circa del 20%, a 40 anni è al 10%, a 42 il 5%. Sino ad arrivare all’1-2% a 45 anni”. E’ quanto ha ribadito Mario Mignini Renzini, responsabile Uo Ginecologia dell’ospedale Istituti Clinici Zucchi di Monza, citando uno studio del 2016 del ‘Bmj’ in occasione del primo Congresso nazionale sulla procreazione medicalmente assistita, in corso alla Leopolda di Firenze.

Gli esperti presenti all’appuntamento hanno sottolineato inoltre come troppo spesso il personale medico e sanitario tenda a trascurare la drastica riduzione di possibilità di avere una gravidanza dopo i 35 anni, possibilità ridotta anche dall’uso di ovociti crioconservati.

“L’età media delle coppie che cerca una gravidanza continua a salire, soprattutto per le donne – hanno sottolineato i ginecologi – Più gli anni aumentano, più la possibilità di ottenere una gravidanza con i propri ovociti tende a diminuire. Un concetto, quello del successo di una gravidanza, che va ben spiegato”.

“Se si pensa quindi che la possibilità di avere una gravidanza inizi a diminuire quando la donna arriva a 40 anni, si dovrebbe invece pensare che la fertilità ottimale della donna termina intorno ai 30 anni – precisa Mignini Renzini – Questo è un concetto che non solo non hanno in mente le coppie, ma neanche alcuni medici di base e chi non si occupa strettamente di questa problematica in particolare. E’ sbagliato, a 35 anni, aspettare affinché un figlio ‘capiti’: a quell’età chi lo vuole deve affrettarsi”.

Con la gravidanza tardiva – hanno ricordato gli esperti – aumentano anche le relative patologie: il diabete gestazionale, l’ipertensione gestazionale, il distacco della placenta. Tutte problematiche che riguardano la partoriente ‘anziana’, ossia quella che ha superato i 36-37 anni, che oggi sono circa un caso su 3. L’età media al parto è salita a 32 anni, mentre gli uomini hanno la prima paternità intorno ai 35.

“Se le coppie cercano quindi figli più tardi – ribadiscono – la possibilità di concepire diminuiscono drasticamente”. “Guardando la televisione e leggendo rotocalchi si scoprono incredibili casi, spesso tra personaggi pubblici, di donne che hanno avuto un figlio tra i 45 e 50 anni: tutto questo è totalmente fuorviante per lo spettatore o il lettore – denuncia Mignini Renzini – Nella quasi totalità dei casi, indipendentemente da quanto ‘dichiarato ufficialmente’, queste gravidanze derivano da programmi di ovodonazione”. 

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