Smog possibile causa di fibrosi polmonare idiopatica

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Lo smog uccide. Semmai fossero state necessarie ulteriori conferme.

È di oggi la notizia riguardante gli allarmanti dati dello studio italiano condotto dall’Università di Harvard. L’inquinamento da traffico potrebbe avere un ruolo attivo nello sviluppo della Fibrosi Polmonare Idiopatica. Questo è quanto riportano i risultati della ricerca pubblicata dall’European Respiratory Journal condotta da ricercatori del Centro Studi Sanità Pubblica dell’Università di Milano-Bicocca e dell’Unità Operativa di Pneumologia dell’Ospedale San Giuseppe di Milano, Gruppo MultiMedica, in collaborazione con l’Università di Harvard.

La ricerca è stata condotta basandosi su un campione di oltre 2.000 nuovi casi registrati proprio qui in Lombardia fra il 2005 e il 2010. I ricercatori hanno evidenziato la relazione fra la Fibrosi Polmonare Idiopatica e l’esposizione alle polveri sottili contenute all’interno del PM10. In particolare con il biossido di azoto e con l’ozono prodotto dai gas di scarico dei motori.

Dati allarmanti, soprattutto se messi in relazione con le 90mila morti l’anno imputabili, secondo gli studi OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), all’inquinamento e alla qualità del nostro paese. Un’emergenza che impone, o almeno dovrebbe, una seria presa di coscienza da parte della politica, seguita dall’immediata stesura di un piano per la tutela della qualità dell’aria.

Quello della qualità dell’aria è un concetto al centro dei programmi del Movimento Cinque Stelle sia per l’Italia, che in particolare per Regione Lombardia. Come spiega Massimo De Rosa, deputato pentastellato attualmente candidato come consigliere regionale proprio in Lombardia: “La nostra proposta parte da un presupposto: servono soluzioni di lungo periodo e non misure emergenziali. La danza della pioggia, unico strumento contro l’inquinamento finora proposto dagli altri partiti, non ha dato alcun risultato”. Una prospettiva legata anche alla qualità della vita: “Non vogliamo il business della sanità finalizzato alla cura, quando spesso, purtroppo, è ormai troppo tardi. Il nostro programma, anche in Lombardia, è per la prevenzione e cura dell’ambiente, la qualità dell’aria significa prevenire le malattie”. Un circolo vizioso capace di generare benessere, non solo in termini di salute, spiega De Rosa: “Il risparmio sanitario sulla spesa pubblica, potrebbe essere restituito come servizi ai cittadini. Nel 2018 non possiamo più tollerare di pagare un costo così elevato, in termini di vite umane, perché lo Stato è incapace di agire. Ostacolato dall’interesse di partiti e politicante incapaci di portare una visione che vada oltre ai loro interessi di poltrona”.

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