C’è almeno una possibilità su tre che il primo umano a mettere piede sulla luna in questo secolo sarà una donna: lo ha detto al Guardian Ellen Ochoa, responsabile del centro spaziale Johnson della NASA.
Ne sono cambiante di cose dai primi anni ’60, quando la Nasa inviava lettere di rifiuto dicendo che non aveva intenzione di mandare le donne nello spazio. Tra coloro che hanno ricevuto il “no” c’è stata un’adolescente Hillary Clinton. Nel tempo poi la situazione è migliorata e nel 1983 Sally Ride è diventata la prima donna americana nello spazio. Nel 2013 la NASA aveva annunciato che metà della sua nuova classe di otto astronauti erano donne: una novità per l’agenzia. La divisione di genere tra gli astronauti significa che il primo passo compiuto sulla Luna dagli anni ’70 potrebbe essere una donna.
“Circa un terzo dei nostri astronauti attivi sono donne, quindi le probabilità sono almeno un terzo“, ha detto Ochoa, ex astronauta anche lei. Mentre i rapporti tra Stati Uniti e Russia sono appesantiti dall’indagine Trump-Russia, Ochoa ha detto che la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) è al di sopra della politica, e non solo fisicamente. “Non ha davvero influito su tutte le nostre operazioni con la ISS“, ha detto. “C’è un obiettivo più grande su cui sia entrambi i paesi che le persone sono realmente coinvolte nel lavorare con [l’ISS] giorno per giorno sono davvero concentrati.”
Tuttavia, ha ammesso che il passaggio dall’attenzione di Barack Obama a Marte al desiderio di Donald Trump di riportare gli stivali sulla luna in un primo momento e’ stato piuttosto dirompente. “Parliamo di come possiamo usare nel modo più efficiente i soldi dei contribuenti se abbiamo stabilita’ negli obiettivi e dove siamo diretti”, ha detto Ochoa. Ma, ha aggiunto, l’ultimo cambiamento non sarebbe un grande sconvolgimento.
“Stavamo già programmando attività nelle vicinanze lunari per prepararci a Marte, ora penso che sarà più attività di quanto pensassimo in origine, ma tutti i maggiori investimenti che stiamo facendo sono ancora necessari”, ha detto. “Non è una grande svolta a sinistra o svolta a destra o qualcosa del genere, è un po’ più di una correzione di rotta”.