L’astronoma dell’ESO Suzanna Randall è un po’ piu’ vicina al coronamento del suo sogno di diventare la prima donna tedesca a viaggiare nello spazio. È stata selezionata come nuova allieva dell’iniziativa Astronautin, che mira a formare la prima astronauta donna tedesca e a inviarla in una missione scientifica sulla Stazione spaziale internazionale. L’annuncio è stato dato oggi durante una conferenza stampa presso il quartier generale dell’ESO a Garching, in Germania.
L’iniziativa Astronautin – spiegano nel sito Eso – è partita nel 2016 con lo scopo di ispirare giovani donne a intraprendere professioni nel campo dello spazio, della scienza, della matematica e della tecnologia, oltre a inviare la prima astronauta donna tedesca nello spazio. Inoltre, Astronautin sfruttera’ l’ambiente di micro-gravità della ISS (International Space Station) per studiare come il corpo femminile reagisce all’assenza di peso [1].
Grazie alla sua preparazione scientifica e ai suoi talenti sportivi, Suzanna Randall e’ stata una delle due persone selezionate per partecipare al corso di addestramento di Astronautin. Randall, nata a Colonia, 38 anni, ha studiato astronomia nel Regno Unito prima del dottorato in astrofisica all‘Universita’ di Montreal in Canada e ora lavora come astronoma all’ESO.
Suzanna Randall ha iniziato la sua carriera all’ESO come ESO Fellow e ora si occupa del progetto ALMA, una collaborazione internazionale che gestisce il piu’ grande radiotelescopio al mondo nel deserto cileno di Atacama. ALMA e’ composta da 66 antenne gigantesche che osservano nella banda millimetrica e submillimetrica: e’ il piu’ potente osservatorio astronomico per studiare l’Universo freddo e distante [2]. Randall studia anche l’evoluzione di stelle pulsanti blu e subnane. E’ stata per molti anni un’appassionata di lanci con parapendio, e’ istruttrice diplomata di yoga e ama gli sport invernali.
Le candidate astronauta del programma di addestramento Astronautin familiarizzano con l’ambiente della ISS e imparano a conoscere i sistemi e le procedure di bordo. Il programma include anche la partecipazione a numerose attivita’ che richiedono grande impegno da parte dei candidati, come voli parabolici, addestramento di sopravvivenza, addestramento al volo e robotica.
Randall spiega cosa l’ha spinta a fare domanda per partecipare al programma: “Voglio dimostrare che e’ possibile per una donna comune sviluppare le conoscenze e le abilita’ necessarie per diventare astronauta. Penso che sia importante che le donne siano rappresentate a tutti i livelli della societa’. Dovrebbe essere del tutto normale che le donne lavorino nello spazio.”
Nel corso dei prossimi due anni, Randall sara’ in competizione, per l’unico posto della missione spaziale, con la meteorologa trentaquattrenne Insa Thiele-Eich. Nell’aprile 2017, Thiele-Eich e’ stata selezionata per il programma, insieme con la pilota di Eurofighter Nicola Baumann, tra 400 candidati. Dopo che Baumann si e’ ritirata dal progetto, il comitato di selezione ha deciso all’unanimita’ di dare il suo posto a Suzanna Randall.
“Siamo lieti che Suzanna Randall possa iniziare direttamente l’addestramento con la sua conoscenza pregressa di astrofisica“, commenta Clauda Kessler, fondatrice di Astronautin.
Supporto per la formazione di Randall e Thiele-Eich e’ offerto dalla compagnia aerospaziale Airbus. L’azienda di innovazione HYVE collabora con Astronautin per una campagna ambiziosa di finanziamento (crowdsourcing). Insieme sviluppano idee e soluzioni per finanziare la missione spaziale della prima astronauta donna tedesca. Supporto per la realizzazione della conferenza stampa viene invece da IWG Isolier Wendt GmbH di Berlino.
Note
[1] La Stazione Spaziale Internazionale (ISS) e’ un satellite artificiale abitabile reso possibile da una collaborazione tra Europa, Stati Uniti d’America, Russia, Giappone e Canada. A bordo della ISS da 360 tonnellate si trovano piu’ di 820 metri cubi di spazio pressurizzato – spazio sufficiente per l’equipaggio di sei astronauti e un’ampia schiera di esperimenti scientifici. L’inizio della costruzione della stazione risale al novembre 1998.
[2] Con una risoluzione dieci volte migliore del telescopio spaziale Hubble della NASA/ESA, ALMA affronta le questioni piu’ impervie sulle nostre origini cosmiche. L’enorme schiera di antenne gigantesche viene usata per studiare i “mattoni” che compongono stelle, sistemi planetari, le galassie e la vita stessa. L’Osservatorio ALMA, nelle proibitive condizioni degli altopiani andini, usa tecnologia d’avanguardia per raggiungere i suoi scopi scientifici.