Risalgono a vent’anni fa i primi tentativi di ottenere, fra polemiche e limitazioni, degli ibridi tra uomo e animale, per studiare malattie umane o ottenere delle fonti di staminali, o come nel caso dichiarato per l’embrione ibrido uomo-pecora, con l’obiettivo futuro di poter avere degli organi da trapiantare.
Un anno fa circa era stato realizzato un embrione di uomo e maiale dallo stesso gruppo di ricerca dell’Università della California Davis, ma il primo tentativo riportato è quello dell’Università della California a San Francisco, dove nel 1997 il gruppo guidato dal biologo Roger Pedersen aveva trasferito nuclei di cellule umane all’interno di ovociti di scimmie. L’esperimento californiano è fallito per l’incompatibilità fra il Dna umano e quello mitocondriale degli animali.
L’anno successivo invece la Advanced Cell Technology, una piccola compagnia statunitense, ha affermato di essere riuscita ad ottenere cinque embrioni ‘chimera’ con la stessa tecnica, che in linea teorica avrebbero potuto svilupparsi. Negli anni successivi le cronache riportano il tentativo di Panayiotis Zavos, un ricercatore del’università del Kentuky che nel 2003 ha affermato di aver ottenuto embrioni uomo-mucca sopravvissuti per almeno una notte, e quello della Shanghai Second Medical University, che nello stesso anno ha annunciato la creazione di ibridi uomo-coniglio. Altre notizie sono arrivate nel 2004, quando la Mayo Clinic in Minnesota ha prodotto maiali con cellule del sangue umane, e nel 2005, quando il Salk Instituteo ha riportato di aver ottenuto un topo con lo 0,001% di cellule umane.