Ambiente: presentato il progetto di connessione ecologica Nexus

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Creare un corridoio ecologico tra il Parco Regionale Valle del Lambro e il Parco Regionale delle Groane, in uno dei territori più urbanizzati d’Italia, dove è crescente il fabbisogno di spazi verdi aperti e fruibili. È l’obiettivo del progetto ‘Nexus – Ultima Frontiera’, promosso grazie al Bando Connessioni Ecologiche 2016 di Fondazione Cariplo in partenariato tra i Comuni di Desio, Bovisio Masciago, Seregno, Sovico, Varedo, Parco regionale della Valle del Lambro, Politecnico di Milano – Dastu, Agenzia Innova 21 e Legambiente Lombardia Onlus.

Al fine di tutelare questi elementi essenziali per il patrimonio verde dell’alto milanese, entrambi classificati come elementi di primo livello della Rete Ecologica Regionale e considerati ‘Aree Prioritarie’ per la biodiversità, il progetto promuove un miglioramento della rete ecologica di Sovico e Seregno e la creazione di una tangenziale verde tra Desio, Bovisio Masciago e Varedo, attraverso attività di coordinamento e sinergia tra i partner.

“Nexus rappresenta una vera e propria sfida, in un territorio fortemente antropizzato e con un alto consumo di suolo agricolo. Anche grazie all’impegno delle amministrazioni locali, si è iniziato negli ultimi anni a costituire nuove aree protette. È uno sviluppo condiviso che passa dal consolidamento ecologico delle poche aree rimaste e da una nuova visione di riassetto del territorio. La nostra sfida è collegare i ‘corridoi verdi’ per un utilizzo migliore per le persone e anche a beneficio della fauna”, spiega Roberto Corti, sindaco di Desio, Comune capofila del progetto.

Le azioni previste da Nexus comprendono anche lo sviluppo della relazione tra cittadini e gli spazi aperti del territorio. “Molto possono fare i Comuni nella loro pianificazione per mantenere gli spazi aperti, possono dare un notevole contributo anche i cittadini mantenendo i loro giardini sempre più ricchi di biodiversità”, osserva Marzio Marzorati, vicepresidente di Legambiente Lombardia.

“Il nostro obiettivo – spiega Daniela Gambino di Dastu-Politecnico di Milano – è quello di esercitare una verifica costante durante la fase realizzativa, per determinare se a un miglioramento paesaggistico corrisponde anche un aumento della biodiversità locale”.

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