Fanno migliaia di vittime l’anno, 3.240 nel 2016, e riguardano tre milioni e mezzo di persone, eppure si fa ancora fatica a riconoscerli, con una grande confusione tra sintomi e manifestazioni. I disturbi alimentari sono un problema ancora grave, e anzi riguarda sempre nuovi soggetti, ricordano gli esperti in occasione della giornata del Fiocchetto lilla che si celebra il 15 marzo.
“Purtroppo il numero dei pazienti non accenna a diminuire”, osserva Laura Dalla Ragione, responsabile del numero verde della Presidenza del Consiglio dei ministri 800180969. “Secondo l’Osservatorio del ministero della Salute sono più di 3 milioni le persone ammalate. Si è abbassata moltissimo l’età di esordio, si ammalano bambini di 8-10 anni, con conseguenze più gravi. Si sono diffusi anche i Disturbi Selettivi nell’infanzia”.
La giornata, spiega Dalla Ragione, è stata istituita 7 anni fa da Stefano Tavilla, presidente dell’associazione “Mi nutro di vita” e padre di Giulia, una ragazza morta per problemi legati alla bulimia mentre era in lista di attesa per entrare in un centro specializzato. “In molte regioni italiane non ci sono strutture – sottolinea l’esperta – e questo determina una migrazione, con gravi ritardi nelle cure e nella diagnosi”. Il ministero della Salute, segnala Dalla Ragione, ha messo a punto una mappa delle strutture e delle associazioni su www.disturbialimentarionline.it.