A Euroflora2018 Itala, la margherita dedicata a Italo Calvino, e Francesco, l’elleboro dedicato al Papa

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Si chiama “Itala”, in onore di Italo Calvino, cresciuto tra il parco della villa “la Meridiana” e la stazione sperimentale di floricoltura di Sanremo diretta dal padre Mario in collaborazione con la moglie Eva Mameli. E’ una margherita adatta alla coltivazione in vaso con il fiore bianco che ha da poco ottenuto la protezione comunitaria. “Francesco”, in onore di Papa Bergoglio, è un bellissimo elleboro bianco presentato all’ultimo Festival di Sanremo come fiore contro la violenza di genere. Per la prima volta il grande pubblico avrà la possibilità di ammirarli dal vivo a Euroflora, le floralies in programma a Genova dal 21 aprile al 6 maggio, ai Parchi di Nervi.

Le due novità sono il frutto della ricerca varietale portata avanti dall’Istituto Regionale della Floricoltura, con sede a Sanremo, e sviluppata dalle aziende del territorio con la collaborazione delle cooperative commerciali. Sono prodotti rustici, adatti alle condizioni del territorio e che permettono una gestione sostenibile, vale a dire riduzione di acqua, concimi e fitofarmaci.

Nel settore della floricoltura l’attività di innovazione di prodotto svolge un ruolo fondamentale e ha contribuito negli ultimi anni a cambiamenti epocali per quanto riguarda le produzioni e le quote di mercato. Dall’inizio del 2000 la Liguria, e in particolare nella piana di Albenga, si è sviluppata la produzione di erbe aromatiche in vaso, con circa 150 milioni di pezzi all’anno per un totale di oltre 100 varietà, principalmente salvia, lavanda, timo e rosmarino, destinate ai mercati del nord Europa per un uso non esclusivamente alimentare. Una posizione di mercato che suscita anche qualche sentimento protezionistico se nelle settimane scorse la Gran Bretagna ha dichiarato “guerra” al rosmarino di Albenga. Questo è un comparto produttivo letteralmente “inventato” dai nostri produttori. E la Liguria viaggia ai primi posti in Europa anche per la produzione di fronde, come il viburno e il ruscus, e di fronde fiorite, come la ginestra bianca e la mimosa. Sono ormai ritenute elementi indispensabili per le realizzazioni dei bouquet e molto richieste nei mercati dove l’acquisto di fiori è elemento abituale di consumo e le fronde accompagnano e “scaldano” i mazzi di fiori di “freddi” come i lilium e i tulipani. Questi mazzi misti, colorati, con fiori di taglia ridotta e molto “verde di complemento” sono meno costosi e più adatti alla spesa delle famiglie, a quello che è un consumo slegato da ricorrenze molto forte nei parsi nord europei. Si tratta di un’offerta che non esisteva è che è diventata il complemento indispensabile dei fiori principali. Poi ci sono i ranuncoli da clone, con colorazioni davvero bellissime, la cui coltivazione rappresenta circa il 10% della produzione totale della specie e sono il frutto di una intensa attività di selezione che ha visto una sinergia importante pubblico-privato. Anche le varietà di margherite compatte da vaso sono diventate in Liguria una realtà consolidata con circa12 milioni di pezzi all’anno, venduti al 90% in Germania E sono anch’esse un brillante esempio di innovazione.

L’avvio di questa metamorfosi produttiva risale agli anni ’80 quando per contrastare la perdita di competitività delle tradizionali produzioni, fiori recisi in primis, senza molto clamore ma con una seria attività di studio e di ricerca, si sono cercati nuovi spazi di mercato e nuove varietà. E l’impegno a proporre novità ha prodotto risultati molto promettenti anche in altri settori, dalle cactacee con le spine oggi si sta passando alle succulente senza spina, prodotte in Liguria leader nazionale e in Lazio, Abruzzo e Sicilia. A Euroflora se ne vedranno importanti esemplari anche di   30-40 anni di età.

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