Nuovo studio dell’Università del Michigan osserva il ritorno della pertosse negli Stati Uniti: si tratta di una malattia respiratoria altamente contagiosa. Per molto tempo si è sospettato un difetto nell’attuale generazioni di vaccini, tuttavia lo studio mette in evidenzia una causa multifattoriale, iniziata prima delle ultime immunizzazioni introdotte alla fine degli anni ’90.
Secondo i ricercatori “la recrudescenza di questa patologia altamente infettiva è frutto del ricambio naturale della popolazione, della copertura incompleta delle vaccinazioni e della lentezza con cui agisce il vaccino, altamente efficace, ma ancora imperfetto”. Al lavoro, pubblicato su ‘Science Translational Medicin‘, hanno collaborato anche gli immunologi dell’Istituto Pasteur (Francia), dell’Università della Georgia e della Queens University (Usa).
Secondo lo studio, l’introduzione del primo vaccino antipertosse alla fine degli anni ’40 portò ad un periodo di ‘luna di miele’: un tempo di incidenza molto bassa della malattia dopo l’inizio del programma di immunizzazione. Poi la patologia è tornata, con casi sempre più numerosi negli ultimi decenni. Ebbene – osservano gli immunologi – questo punto segna la fine di quel periodo di ‘luna di miele’. All’inizio la vaccinazione di routine ha portato ad una rapida riduzione dell’incidenza, i bambini erano protetti e gli adulti avevano un’immunità naturale acquisita prima dell’arrivo del vaccino.
Con il passare dei decessi, il numero di americani con immunità da pertosse è sceso gradualmente fino ad estinguersi per anzianità. Contemporaneamente, è cresciuta la fascia di popolazione sensibile alla patologia e questo ha poi creato il terreno fertile per la recrudescenza della pertosse.