L’ora legale sta per tornare. L’appuntamento è per la notte a cavallo tra sabato 24 e domenica 25 marzo 2018, quando dovremo spostare le lancette dell’orologio in avanti di un’ora, dalle 2:00 alle 3:00. Ma chi l’ha inventata? Prima di scoprirlo, è doveroso fare alcune premesse. Per la maggior parte della sua storia, l’uomo ha seguito il ritmo del sole, svegliandosi all’alba e mettendosi a letto poco dopo il tramonto. Solo con la nascita della società industriale e la diffusione degli orologi, per la prima volta, gli uomini si sono trovati a sprecare ore di luce dormendo la mattina, per poi sprecare candele per illuminare la notte, in attesa di ad dormentarsi. Per comprendere l’inefficienza di queste nuove abitudini ci volle una delle più grandi menti del diciottesimo secolo: Benjamin Franklin, anche autore (non a caso probabilmente) del famoso adagio inglese: “Early to bed and early to rise, makes a man healthy wealthy and wise“ (Presto a letto e presto alzato, fan l’uomo sano, ricco e fortunato). Parliamo di un genio poliedrico, uno dei padri fondatori degli Stati Uniti, giornalista, diplomatico, attivista, scienziato e politico, inventore del parafulmine e delle lenti bifocali.
Egli, per primo, rese esplicito il concetto che, spostando le lancette in avanti, si potesse ricavare un risparmio energetico.Elaborata una soluzione, Franklin la pubblicò nel 1784 sul Journal de Paris, incitando la popolazione di Parigi ad adottarla: bastava spostare in avanti le lancette dell’ orologio con l’arrivo della bella stagione, così da svegliarsi un’ora prima, approfittare delle giornate più lunghe e risparmiare candele. Come capita a molte grandi idee però, all’epoca rimase inascoltata.Nel 1916, mentre l’Europa era teatro di guerra, in inghilterra il costruttore William Willet, testardo promotore dlel’ora legale, riuscì a farla passare alla Camera dei Comuni di Londra che diede il via libera all’adozione del British Summer Time, imitata, in breve tempo, da molti Paesi d’Europa.