Scoperta la zona degli oceani in cui si rifugiano i pesci della barriera corallina in cerca di acque meno calde: e’ popolata da specie sconosciute, si trova fra 130 e 300 metri di profondita’ ed e’ stata chiamata raritrofica per la bassa presenza di luce e sostanze nutritive. E’ quanto emerge dallo studio pubblicato sulla rivista Nature Scientific Reports.
La ricerca e’ stata condotta dai biologi marini del Museo americano Smithsonian di Storia Naturale nell’ambito di un progetto per lo studio della barriera corallina con piccoli sommergibili con equipaggio. Coordinato da Carole Baldwin, il progetto ha permesso di identificare 50 nuove specie di pesci e invertebrati marini nelle acque dello Stato di Curacao, che si trova nel Mar dei Caraibi meridionale e fa parte dei Paesi Bassi.
In circa 80 immersioni con il sommergibile, che ha un’autonomia di 8 ore e puo’ raggiungere 300 metri di profondita’, i biologi dello Smithsonian hanno osservato 4.500 pesci di 71 specie. Le analisi hanno mostrato che questi animali hanno un aspetto piu’ simile a quelli delle regioni superficiali della barriera corallina, piuttosto che a quelli di profondita’.
“Si stima che il 95% dello spazio abitabile del nostro pianeta sia negli oceani. Tuttavia – ha spiegato Carole Baldwin – solo una frazione di questo spazio e’ stata finora esplorata. La barriera corallina, con la sua grande biodiversita’, e’ una di queste aree ancora poco note. La nostra speranza – ha concluso – e’ che l’individuazione della nuova zona oceanica possa attirare l’attenzione sulla necessita’ di approfondire l’esplorazione di questo ecosistema”.