E’ iniziata da qualche giorno sul Montello, e da ieri sera ai Laghi di Revine (Treviso) una delle più importanti migrazioni di anfibi d’Italia, con il rischio per i rospi di venire travolti e schiacciati mentre attraversano le strade delle località interessate. Per questi motivi, è scattata da oggi la mobilitazione dell’Ente nazionale protezione animali per raccogliere volontari dediti a salvare gli anfibi dalla morte certa, soprattutto nelle ore notturne, vigilando ai lati delle strade della Pedemontana trevigiana.
“Siamo in piena emergenza – afferma il presidente dell’Enpa Adriano De Stefano – e questo è il quindicesimo anno, con un totale di oltre 400 mila salvataggi; lanciamo un accorato appello a tutti coloro a cui sta a cuore la conservazione dell’ambiente, per la solita richiesta d’aiuto nell’affrontare questa ’emergenza ambientale'”.
Il salvataggio si compie lungo strade molto trafficate e a tratti prive d’illuminazione pubblica, in condizioni meteo precarie, con forti piogge e visibilità limitata. L’orario va da subito dopo il tramonto e per due-tre ore. La novità di quest’anno è la costruzione dei primi due tunnel di attraversamento sotto-stradali – i “rospodotti” – all’interno del Parco Regionale dei Laghi di Tarzo-Revine, a Colmaggiore di Tarzo e a Revine (Treviso). Animali piccoli e pressoché notturni, i rospi, oltre a essere preziosi per l’agricoltura cibandosi d’insetti, sono anche importanti bio-indicatori dello stato di salute dell’ambiente. La loro presenza è il ‘termometro’ dello stato di salute dell’ecosistema che li ospita.