Sensibilizzare e informare a 360° sul mieloma multiplo, dai sintomi alle possibilità terapeutiche attuali e future, con focus sul ruolo dell’associazionismo. Questo l’obiettivo del convegno ‘Mieloma multiplo: riflessioni sull’oggi con uno sguardo al domani’, che a Milano ha visto partecipare attivamente non solo clinici e specialisti, ma anche le associazioni di pazienti più rappresentative.
L’evento è stato realizzato con il patrocinio di ministero della Salute, Istituto superiore di sanità, Sie, Ail, Aimac, Favo, Fondazione Federico Calabresi, Fondazione Gimema, Fondazione malattie del sangue, Gitmo, Omar e Uniamo, e grazie al contributo non
condizionato di Celgene.
Il mieloma multiplo, malattia rara, è un tumore del sangue che colpisce le plasmacellule, una componente molto importante del sistema immunitario. In Europa si contano 39 mila nuovi casi ogni anno, di cui oltre 5 mila solo in Italia. Nella maggioranza dei casi si presenta dopo i 60 anni ed è più frequente negli uomini che nelle donne. “Tra le patologie tumorali, il mieloma multiplo è quella in cui la ricerca ha fatto maggiori passi avanti negli ultimi 10 anni, registrando un tasso di sopravvivenza raddoppiato rispetto a quello dei primi anni del 2000”, ha sottolineato Paolo Corradini, presidente della Sie, Società italiana di ematologia.
Le terapie innovative oggi disponibili, che spaziano dagli immunomodulanti ai farmaci di origine biologica, tutte caratterizzate da sofisticati meccanismi d’azione – evidenziano gli esperti – consentono un buon controllo della malattia, offrendo al paziente la possibilità di una protezione dalle recidive più prolungata rispetto al passato e una migliore qualità di vita. “Tra le opzioni di trattamento a disposizione del clinico nella lotta al mieloma multiplo, gli immunoterapici orali rappresentano oggi la classe di farmaci cardine per permettere il controllo della malattia nel lungo termine in tutte le sue fasi – ha affermato Michele Cavo, direttore Istituto di ematologia Seràgnoli, Policlinico Sant’Orsola Malpighi di
Bologna.
Il trapianto di cellule staminali autologhe, utilizzato da 20 anni nei pazienti più giovani con mieloma multiplo, rimane a tutt’oggi la terapia di elezione – proseguono gli specialisti- in quanto inserito in un programma sequenziale, in cui il trapianto è preceduto e poi seguito da un trattamento con nuovi farmaci. “A seguito della reinfusione di cellule staminali criopreservate, il paziente può essere dimesso per proseguire cure e controlli in regime ambulatoriale”, ha precisato Francesca Patriarca, membro del consiglio direttivo del Gruppo italiano per il trapianto di midollo osseo, cellule staminali emopoietiche e terapia cellulare-Gitmo.
“Combatto contro la malattia da 15 anni – ha testimoniato Sylvie Menard, ex ricercatrice in oncologia e paziente affetta da mieloma multiplo – Penso che oggi i pazienti abbiano a disposizione terapie che possono essere assunte continuativamente e tali da proteggerli giorno dopo giorno. Purtroppo però non si osa ancora parlare di guarigione”. Fa sperare il fatto che l’interesse della ricerca clinica nei confronti del mieloma multiplo sia estremamente elevato, come dimostra il numero degli studi clinici, triplicatosi negli ultimi 10
anni.
“La ricerca di nuove terapie per il mieloma multiplo prosegue senza sosta, includendo terapie altamente sofisticate come quelle geniche. A un importante congresso internazionale tenutosi negli scorsi mesi sono stati presentati risultati estremamente promettenti relativi all’utilizzo della prima Car-T nel trattamento della patologia”, ha osservato Mario Boccadoro, direttore della Struttura complessa di ematologia della Città della Salute e della Scienza di Torino, e Chairman, Working Party mieloma multiplo istituito presso la Fondazione Gimema.
Celgene, impegnata da sempre nell’area ematologica – ricordano dall’azienda – ha cambiato in maniera radicale il paradigma di trattamento del mieloma multiplo, avendo reso possibile la terapia continuativa attraverso una classe di farmaci in grado di incidere sul sistema immunitario.
“Il nostro impegno è continuo e inarrestabile per migliorare la gestione della patologia. Per questo i nostri sforzi si concentrano nella ricerca e sviluppo, nella quale investiamo il 40% del fatturato, così milioni di pazienti nel mondo possono beneficiare di un’aspettativa di vita migliore”, ha dichiarato Jean Yves Chatelan, amministratore delegato Celgene.
“Il mese del mieloma multiplo è per noi un’occasione in più per dar voce ai pazienti di tutta Europa – ha aggiunto – Con tale obiettivo è nata la campagna di awareness ‘Rethink Relapse’, per far luce sulla paura costante della recidiva e di come questa possa compromettere la sfera emotiva e il benessere del paziente anche nella fase di remissione”.