Carenza di sonno: ecco quali danni provoca al cervello e come rimediare

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Secondo uno studio condotto dalla University of Wisconsin-Madison e dall’Università Politecnica delle Marche (Ancona) la guaina protettiva che isola i nervi, la mielina, si potrebbe assottigliare in 5 giorni di carenza di sonno: solo pochi giorni di riposo non adeguato lasciano “segni” sul cervello e provocano danni strutturali a carico delle fibre nervose.

Oggi si dorme sempre di meno, tanto che sono almeno 9 milioni gli italiani che soffrono di insonnia cronica.

A seguito della recente celebrazione della Giornata Mondiale del Sonno, è stato rilevato che, negli ultimi 50 anni, si è registrata una riduzione media di sonno giornaliera di circa 1,5-2 ore ed è sempre più in aumento il numero di persone che soffrono di insonnia, oltre il 45% della popolazione.

Mantenere un buono stato di vita e un’alimentazione corretta servono per prevenire i disagi del sonno legati al cambio d’orario o al cambio di stagione: evitare l’utilizzo dello smartphone prima di addormentarsi è fondamentale perché, a causa della luce blu emanata dai dispositivi elettronici, non solo è causa di insonnia e malessere, ma può anche danneggiare la rielaborazione notturna della memoria. Al mattino è preferibile fare un’abbondante colazione con frutta e verdura. Mai abbuffarsi di carboidrati e dolci poiché porterebbe solo a cali degli zuccheri più frequenti. Nelle ore serali evitare di assumere alimenti che richiedono tempi di digestione molto lunghi come cibi ricchi di grassi oppure cibi in scatola o superalcolici e tutti gli alimenti eccitanti. Resistere al pisolino nella prima settimana dopo l’introduzione dell’ora legale perché una dormitina pomeridiana altererebbe il ciclo naturale del sonno. Fare una passeggiata anche solo intorno al luogo di lavoro in pausa pranzo o salire e scendere le scale. Questo potrebbe essere il vademecum per aumentare l’energia dell’organismo durante il giorno. “Educare” quindi le fasi del sonno e riorganizzare le proprie abitudini in modo da non dormire meno di 7 ore a notte, come raccomandato anche dalla National Sleep Foundation“, spiega Camilla Pizzoni, Direttore Tecnico dell’Osservatorio PoolPharma Research.

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