Fitness, uno studio ‘promuove’ la banana: aiuta come bibita sportiva

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Un frutto per favorire lo sport: la banana l’alimento ‘principe’ per chi si allena, perché può sostituire le classiche bevande sportive ricche di carboidrati, secondo un nuovo studio pubblicato su ‘Plos One’. Gli autori della Appalachian State University hanno messo a confronto l’effetto a livello cellulare delle varie fonti di energia scelte più comunemente sia dagli atleti sia da chi fa attività fisica amatoriale. Rilevando che la banana fornisce gli stessi benefici delle bibite energetiche.

Da decenni i consulenti sportivi sostengono, come confermato anche dagli studi in materia – ricorda il ‘New York Times’ – che mangiare o bere carboidrati durante uno sforzo fisico prolungato possa aumentare la resistenza nel tempo e l’intensità dell’allenamento. I carboidrati, infatti, alimentano rapidamente i muscoli, diminuendo parte dello stress fisiologico a cui sono esposti durante l’attività fisica e riducendo l’infiammazione in seguito.

La forma più digeribile e facile da trovare di carboidrati è lo zucchero, sia esso glucosio, fruttosio o saccarosio, che gli atleti spesso consumano sotto forma di bevande ad hoc. Ma si tratta di prodotti che non si trovano in natura, come invece la frutta. Possono contenere inoltre aromi e sostanze chimiche che alcune persone potrebbero voler evitare.

Così, alcuni anni fa, i ricercatori del North Carolina Research Campus della Appalachian State University di Kannapolis iniziarono a studiare la frutta come alternativa più sana alle bevande sportive. In un esperimento preliminare, pubblicato nel 2012, gli scienziati hanno scoperto che i ciclisti si comportavano meglio durante una faticosa gara se consumavano una banana o una bevanda sportiva, rispetto alla sola acqua. E dopo sviluppavano livelli più bassi di infiammazione. Ma questo studio aveva lasciato molte domande senza risposta, in particolare sul se e in che modo i carboidrati possano aiutare la ripresa degli atleti.

Per il nuovo esperimento i ricercatori hanno deciso di utilizzare tecniche più sofisticate, per tenere traccia dei cambiamenti molecolari all’interno dell’organismo degli sportivi. Hanno chiesto a 20 ciclisti competitivi, uomini e donne, di completare un’estenuante corsa di 75 chilometri in varie fasi.

Durante una fase, hanno bevuto solo acqua. Nelle altre, hanno potuto avere anche una certa quantità di bevande sportive o circa mezza banana ogni 30 minuti. Gli scienziati hanno prelevato il sangue prima dell’allenamento, subito dopo e in diversi momenti, fino a 45 ore più tardi. Il tutto per analizzare marcatori di infiammazione e livelli di centinaia di molecole, note come metaboliti, che possono cambiare durante e dopo lo sforzo e indicare la presenza di stress.

Come si aspettavano, gli scienziati hanno scoperto che l’ingestione di acqua porta a livelli relativamente alti di marcatori infiammatori nel sangue degli atleti. Questi indicatori erano invece molto più bassi se i ciclisti consumavano frutta o bevande sportive. I volontari hanno anche mostrato profili metabolici meno ‘stressati’ in questa seconda ipotesi.

Gli scienziati hanno infine scoperto che le cellule del sangue dei ciclisti producevano quantità minori di un precursore genetico di un enzima noto come Cox-2 solo se mangiavano banane durante il loro allenamento. L’enzima Cox-2 – spiegano – induce la produzione di prostaglandine che, a loro volta, intensificano l’infiammazione. Un effetto positivo legato al frutto esotico, simile a quello che apportano i farmaci antinfiammatori, che gli esperti però ancora non sanno spiegare con precisione.

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