Continua a tappe serrate il cammino della Società Italiana della Riproduzione Umana (SIRU) che, dopo il congresso nazionale dello scorso dicembre, sta lavorando intensamente attraverso i comitati istituiti nelle varie Regioni. Dopo i congressi regionali di Sicilia e Veneto, è ora la volta della Calabria. Giovedì 31 maggio (a partire dalle ore 13) e venerdì 1 giugno (fino alle 14), presso la Sala dei Convegni dell?’Ordine Provinciale dei Medici e Chirurghi di Cosenza, si terrà il 1° Congresso Regionale della sezione calabrese della SIRU, dal titolo “Medicina e biologia della riproduzione in Calabria: anno zero?”
Il congresso sarà presieduto dal Prof. Stefano Palomba, esperto di Medicina e Chirurgia della Riproduzione Umana e autore di oltre 200 pubblicazioni scientifiche. Sarà l’occasione per fare, per la prima volta, il punto sul trattamento dell’infertilità di coppia in Calabria, chiamando in causa, com’è nello spirito stesso della SIRU, tutte le figure professionali (medici, biologi, infermieri, ostetriche, psicologi, giuristi, etc.) coinvolte nella Procreazione Medicalmente Assistita (PMA), per affrontare le tematiche con un approccio trasversale ed equilibrato.
Interverrà il presidente nazionale della SIRU Antonino Guglielmino, ginecologo e direttore del Centro UMR di Catania. L?’evento sarà strutturato in modo da dar spazio agli operatori del settore che relazioneranno sul ‘mondo infertilità’ in Calabria e, in particolare, su ciò che è stato, sulle realtà presenti e sul prossimo futuro. Tutto ciò anche, e soprattutto, nella prospettiva dell’inserimento della PMA nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), quali prestazioni che il Servizio Sanitario Nazionale e Regionale non può esimersi dal prestare al cittadino, che al contrario oggigiorno effettua ancora un?’intensa migrazione sanitaria fuori Regione, con sperpero di risorse personali e comunitarie.
Come osserva Stefano Palomba: «Obiettivo prioritario per la SIRU Calabria, in questo momento, è appunto promuovere la salute riproduttiva delle coppie calabresi e tutelarle nel difficile percorso della PMA, evitando inutili viaggi della speranza e ricorrendo alle professionalità e ai Centri già presenti in Regione. Necessariamente tutto ciò passerà attraverso il confronto che la SIRU avrà con la Regione Calabria al fine di regolamentare e promuovere l’accesso delle coppie calabresi alle tecniche di PMA, anche in considerazione dell’approvazione dei LEA e del recente decreto di individuazione delle tariffe di rimborso. Si rende necessario un decreto attuativo per rendere note e chiare le modalità di erogazione, i requisiti di ammissibilità e l’individuazione dei centri».
Più in generale la Società Italiana della Riproduzione Umana si appresta a varare nella Regione una serie di articolate attività.
«La SIRU Calabria – sottolinea Palomba – si renderà anche promotrice di iniziative culturali multidisciplinari per la formazione di giovani professionisti e per interventi educazionali rivolti alla popolazione. Abbiamo in mente tre progetti specifici. In primo luogo, l’istituzione di un Centro di Riferimento per l’Oncofertilità afferente al Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria, già eccellenza nazionale per la diagnosi e cura delle patologie onco-ematologiche e per lo stoccaggio delle cellule staminali, e l’identificazione di percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali integrati per la preservazione della fertilità nella paziente oncologica.
In secondo luogo, verrà organizzato un Corso di Perfezionamento in Diagnostica Ecografica in Medicina della Riproduzione rivolto non solo al personale medico ma anche infermieristico-ostetrico. In terzo luogo, si disegneranno interventi educazionali frontali all’interno dei distretti didattici al fine di promuovere la conoscenza della sfera riproduttiva maschile e femminile ai più giovani».
Continua così il fitto calendario dei congressi regionali della SIRU che stanno tracciando una mappa precisa delle priorità e delle urgenze da porre in atto, Regione per Regione, per garantire un efficace assistenza ai pazienti infertili.